Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
270 |
dal Capocomico Giuseppe Imer, uomo d’abilità somma e d’integerrima onoratezza, ed egli fu, che animatomi a scrìvere pel Teatro, per certo estro che la perspicacia sua aveva in me conosciuto, produssemi all’E. V., e la di lei protezione altissima mi procurò, di che sempre a lui sarò grato. Nulla di più poteva io desiderare per utile e gloria mia, oltre l’onore di un Protettore sì grande, sì gentile, sì generoso.
La grandezza di V. E. a tutto il Mondo e assai nota, sendo la Famiglia nobilissima de’ Grimani una delle più antiche e delle più risplendenti della Repubblica, che in ogni tempo ha sostenuto le prime dignità, i primi onori; ch’uomini grandi ha prodotto in armi, in lettere, in buon Governo nell’Augusta Patria non solo, con lunga serie di Senatori, di Dogi e di Capitani, ma in altre parti d’Europa ancora, e nello stato della Chiesa principalmente hanno le prime dignità occupate: la Cardinalizia più volte, e quella di Viceré di Napoli, e tante altre cospicue ed insigni.
Ma la grandezza del di lei animo supera quella del sangue illustre, e forma quella dolcissima gentilezza, che rende l’E. V. il più amabile Cavalier della Terra. Ella ha sempre avuto un vastissimo numero di Servidori, oltre quelli che al lustro convengono della sua cospicua Famiglia. Fra questi pongo io coloro che forniscono due famosi Teatri, parte del ricchissimo suo Patrimonio. Musici, Comici, Ballerini, per tanti anni, con tanto dispendio suo mantenuti, gustarono il dolcissimo pane d’un sì clemente Padrone; e se taluno se ne abusò, e gli parve amaro, ciò è provenuto soltanto da quella indiscretezza che nella maggior parte di tai persone ritrovasi. Lo so per prova, e tanti altri lo sanno, e (posso dire) al Mondo tutto è palese, con quanta carità l’E. V. tutti accoglie, e tutti consola; e allora quando forte ragione di negar grazie, o di beneficare altrui l’impedisce, so io quanta pena le costa, e quanto colle amorose parole condisce della giustissima negativa l’amaro. E ammirabile l’armonia, la concordia, che passa fra l’E. V. e i suoi amorosi Fratelli: effetto di quell’impasto di cuore, che lei rende amabile a tutti gli ordini della Patria, per il gentilissimo tratto e per l’animo suo generoso. Questo è, che