Artrando. Senti: qui pure
Liete cose godrai. Soglion le ninfe
Ogni festivo dì vestire1 in gala,
Radunarsi colà dove ad un prato
Fan corona d’intorno annose quercie.
Nè vi penetra il sol che di furtivo,
Tra fronda e fronda, onde mai sempre spira
L’aria fresca e soave. Al dolce suono
Ivi d’una zampogna, o di sonora
Stridente canna saltellando a gara
Van le ninfe leggiadre, e i lor pastori
Le accompagnano al ballo; anch’io sovente
Dall’esempio invitato, anch’io, Griselda,
Movo talora in vari giri il piede,
E se grave l’età troppo mi rende,
Nel piacere degl’altri esulto anch’io.
Griselda. Oh te beato, che in canuta etate
Serbi verde il desio.
Artrando. Ma non finisce
Quivi il nostro piacer. Seduti in giro,
Accorti dubbi si propone: un premio
Si destina a colui che il dubbio scioglie;
A chi erra, una pena. Io più di cento
Ho vinte a prova tenerine agnelle,
Che allevate da poi con la mia cura,
Moltiplicando hanno accresciuto il gregge;
Una ve n’è fra queste, a cui la neve
Cede in candor; snella così, che cerva
Non la vince nel brio. Questa, Griselda,
Questa sarà per te.
Griselda. Qualche conforto
Mi recheran questi piacer giocondi,
Che proposto tu m’hai.
- ↑ Forse vestite.