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IL GENIO BUONO E IL GENIO CATTIVO 83


nunziate alle sue lusinghe, contentatevi dello stato tranquillo in cui vi ha posto la sorte, e credete a me che vi amo e che vi proteggo, credete che non vi è della vostra, vita più felice e tranquilla.

Arlecchino. Sior sì, xe vero, ma quel sior barbon n’ha dito ch’el mondo xe cussì bello!

Genio Buono. Beltà apparente, che nasconde le spine, i triboli ed i precipizi.

Corallina. Tanti piaceri, tante delizie...

Genio Buono. Corti piaceri, delizie vane, che trascinano nella miseria e nell’amarezza.

Arlecchino. E quei magnari1 cussì delicati?

Genio Buono. Non servono che ad abbreviare la vita.

Arlecchino. Corallina!

Corallina. Arlecchino!

Arlecchino. Chi credemio che diga la verità?

Corallina. Non so. Sono confusa. Non so a chi credere.

Genio Buono. Capisco il turbamento dell’animo vostro. Il mio rivale vi ha empita la testa delle bellezze del falso mondo. Voglio disingannarvi; voglio farvi comprendere a quai pericoli vi esponete, se andate in traccia di questo mondo mendace. (Batte la bacchetta. La scena si oscurisce, si leva il prospetto, e ve ne resta uno trasparente col giuoco delle ombre che rappresentano Vari accidenti funesti della vita umana, per esempio un Arlecchino ed una Corallina in viaggio, assaltati da ladri, e spogliati e rubati. Corallina vagheggiata da uno o due giovani; altr’Arlecchino sopraggiunge, fa il geloso. Un giovane lo bastona. L’altro conduce via Corallina. L’Arlecchino prende una spada, si batte col giovane e resta ferito; poi arrivano gli sbirri e conducono in prigione l'Arlecchino ferito. Scena di mare. Un Arlecchino ed una Corallina in nave fanno naufragio, e periscono). (È in arbitrio del direttore l’accrescere ed il cambiare le apparenze di tal carattere). (Arlecchino e Corallina osservano, e si spaventano, e mostrano di essere convinti e disgustati

  1. Mangiari, cibi.