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82 | ATTO PRIMO |
Arlecchino. E mi digo che la xe la prima, e no vôi che ti consumi i bezzi in minchionerie, e vôi pensar a magnar, e damme quei bezzi che li voggio mi custodir.
Corallina. Signor no, li voglio tener io, e spenderli a modo mio, e faresti meglio a consegnarmi anche i tuoi.
Arlecchino. El manizo1 della casa tocca al mario, e voggio quei bezzi, e no me far andar in collera.
Corallina. Che collera? Che presunzione?
Arlecchino. Dammeli, che li voggio. (vuol prenderli a forza)
Corallina. Lasciami stare, impertinente, briccone. (in collera) 2 (fa l’atto di darle uno schiaffo)
Corallina. A me uno schiaffo? Giuro al cielo, a me uno schiaffo?
SCENA IV.
Dall’altro boschetto sortono delle fiamme, poi il boschetto si dilata, ed esce
Il Genio Buono e detti.
Arlecchino. Aiuto. (spaventato dalle fiamme)
Corallina. Cos’è mai questo?
Genio Buono. Amici, miei cari amici, porgete orecchio al Genio Buono che vi parla e che vi consiglia. Il mio nemico, il Cattivo Genio che odia la pace e semina la discordia, vi ha sedotto lo spirito, vi ha guadagnato il cuore. Ecco il primo frutto delle sue funeste lusinghe. Voi andate perdendo quell’amore, quell’armonia ch’è il solo bene delle famiglie, e in mezzo alle ricchezze e ai piaceri, la vanità e l’ingordigia dell’oro vi renderanno sempre infelici.
Corallina. Senti, Arlecchino! (pateticamente)
Arlecchino. Sentistu, Corallina? (pateticamente)
Genio Buono. Deh! fin che siete a tempo, risvegliatevi da quel letargo in cui vi ha assopiti la falsa voce di quel ribaldo. Ri-