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Frontino. Non credo essere stato io, signore...
Conte. Vammi a cercar un lume.
Frontino. Sì, signore. Come farò a trovar la porta?
Conte. Aspetta, aspetta. Sento gente.
SCENA V1.
Fiorillo e detti.
Fiorillo. Che cos’è questa novità? Hanno spento i lumi sarebbe possibile che non si cenasse più questa sera? Se potessi veder Frontino! ma con questa oscurità non so dove mi vada.
Frontino. (Credo che sia Fiorillo). (piano al Conte)
Conte. (Piano a Frontino, tenendolo per il braccio) Resta qui e parlagli come se io non ci fossi (a parte) (Se potessi scoprire...)
Fiorillo. Chi è là? (urtando accidentalmente Frontino)
Frontino. Sono io, Fiorillo.
Fiorillo. Sei tu. Frontino? Perchè hai tu spento i lumi?
Frontino. Perchè... perchè era ancor troppo presto.
Fiorillo. Per bacco! si vede bene che tu servi un avaro.
Frontino. Come, birbante che sei, il mio padrone un avaro? (vorrebbe andarsene, e il Conte lo ritiene
Fiorillo. Io lo giudico tale per tutto quel che m’hai detto.
Conte. Ah! lo scellerato! (a parte, scuotendo con collera Frontino
Frontino. Tu menti. Io non son capace... (a Fiorillo
Fiorillo. Taci, taci, non ti riscaldar per ciò. Ascolta. Ho immaginato la maniera di far sparire una bottiglia, malgrado le pallottole di carta.
Frontino. Tu sei un furbo; e non so quello che tu voglia dire.
Fiorillo. Ma io non ti riconosco più, il mio caro Frontino. Tu sei cambiato da un momento all’altro. Tu parli ora come se il tuo padrone fosse presente.
Frontino. Io parlo come ho sempre parlato. Io amo il mio padrone, e lo venero, e lo rispetto, ed è un cavaliere generoso.
- ↑ Scena 7 dell’originale.