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SCENA X1.

Il Cavaliere ed i suddetti.

Cavaliere. (Riviene per quella porta per dove era sortito. Accenna coll’azione la sua sorpresa ed il suo rammarico. Passa per di dietro il Conte, senza essere da lui veduto, e fa cenno al Marchese di non parlare.

Conte. (Al Marchese) Se voi volete, le parlerò.

Marchese. (Al Cavaliere, in maniera che il Conte crede che parli ad essolui) Sì, sì. Ho capito. (Il Cavaliere entra nell’appartamento)

Conte. Dirò dunque a madama Araminta...

Marchese. No, no. Non crediate che... no, vi dico, no.

Conte. Sì, e no! Signore, io non vi capisco.

Marchese. Prestarmi?.... a me?... Come?.... Io sono, è vero.... ma non sono poi.... bene, bene, benissimo. Non sono poi...

Conte. Signore, vi chiedo scusa. Ho degli affari. Convien ch’io sorta di casa. Ecco là il vostro appartamento, (a parte) (Non vi è in tutto il mondo un uomo ridicolo come lui). (parte)

Marchese. Venga il cancaro!... non sa quel che si dica. (entra nell’appartamento)

  1. Questa scena non si trova nel ms. francese e anche quella precedente finisce in modo diverso.