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Frontino. Lo vedete, signor padrone? (al Conte) Voi avete da fare con un uomo sincero, con un galantuomo, che merita la vostra confidenza.
Conte. Sì, sì. Gliel’accorderò. (Se vi troverò il mio interesse), (a parte
Sarto. Vi farò vedere sessanta vestiti tutti magnifici, tutti nuovi, che non hanno servito che una volta, o due volte al più.
Conte. Ma saran conosciuti.
Sarto. Non vi è pericolo. Tutto cambia di faccia nel mio magazzino. E poi, sappiate ch’io spedisco nei paesi stranieri i vestiti di Francia, e faccio venire a Parigi i spogli più ricchi delle principali città dell’Europa. Voi vedrete delle stoffe rare, delle stoffe superbe. E peccato che non vogliate né oro, né argento.
Conte. Eh! vi dirò. Se vi è qualche cosa di bello e di raro. Toro e l’argento potrebbero convenirmi.
Frontino. Sì certamente. Se la lametta imbratta il pavimento, si spazza.
Conte. Ma, per il prezzo...
Sarto. Vedete, scegliete. Farò tutto quel che vorrete ho ritrovato precisamente quello che mi voleva). (a parte
Conte. Addio, mastro carissimo, ci rivedremo, (al sarto) Viva Parigi, (a parte) (Tutto si trova quando si sa ricercare), (parte
Frontino. Ditemi: avreste per avventura un giubberello per me? (al sarto
Sarto. Vi vestirò dalla testa ai piedi; ma conservatemi la vostra amicizia. (parte
Frontino. La mia amicizia! chi potrebbe negarglierla a questo prezzo? (parte1
Fine dell’Atto Primo.
- ↑ L’autore soppresse le scene 7 e 8 del ms. francese. Della 7 si giovò nelle aggiunte della scena 4.