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anche un vero capolavoro, il Misantropo [Der Alpenkönig und der Menschenfeind], fiaba romantica di Ferdinand Raimund e non crediamo di errare per quanto la geniale trasformazione del tipo originale ne faccia una figura nuova. E dal Burbero, dal burbero studiato con minuta analisi nell’interpretazione del Novelli, deriva Der Krampus [cioè il diavolo che nel giorno di S. Nicolò si sostituisce al benefico santo per i bambini cattivi] di Hermann Bahr (pubbl. nel 1902; vedi p. 230; e sulla relazione con la fonte italiana Auernheimer in H. Bahr und der Krampus, Neue freie Presse, 24 novembre 1908).

Efficace testimonianza alla fortuna del B. b. fin oltre l’800 restano due romanzi, uno tedesco e l’altro francese, ch’ebbero a loro volta larghissimo favore:

Herr Lorenz Stark di Johann Jacob Engel (1741-1802) - il noto autore delle Idee sulla mimica e buon conoscitore del teatro goldoniano (cfr. Nota alla Moglie saggia, vol. VII) - romanzo apparso per la prima volta nelle Horen dello Schiller tra il 1795 e 1796. L’intonazione e tutta la trama nelle sue linee maestre derivano dal Burbero, ma tanto non concede Robert Riemann che accennò primo ai rapporti tra le due opere (J.J. Engels Herr Lorenz Stark, Euphorion 1900, p. 274). Questo romanzetto si ristampa ancora e fu tradotto pure, scelleratamente, in italiano (Lorenzo Stark, romanzo di J. J. Engel, prima versione italiana di A. C, Milano, 1837).

Monsieur Botte, par Pigault-Lebrun. A Paris, chez Barba Libraire An. XL - 1803. Quattro volumi. In fondo questa Post-Face: "Hè bien, lecteur malévole, que dites vous de M. Botte? - C’est le Bourru bienfaisant. - Je le sais bien. - Porquoi voler Goldoni? - Je n’ai volé personne. On ne crée pas de caractères. Il faut les prendre dans la nature, parce que, hors la nature, il n’y a rien - c’est là qu’a puisé Goldoni, et moi aussi.... Il a fait son Bourru, et moi le mien. Il l'a habillé à sa manière; j’ai costumé celui-ci le moins mal qu’il m’a été possible, et je ne suis pas plus copiste qu’un sculpteur qui fait un homme, lorsque cent autres en ont fait...."

Se non alla critica (ne disse male il temuto Geoffroy nei Journal des débats), il romanzo piacque alla folla dei lettori e fu tra i più popolari del prolifico autore e si legge ancora non senza diletto. Situazione iniziale: dissensi tra zio e nipote, originati da un apprezzamento erroneo sulla condotta di questo e da un suo amore; ma più che nella trama, l’eco del B. b., è nelle due figure principali [il collerico e il flemmatico], in singoli episodi e in diretti richiami alla commedia. Dal romanzo del Pigault-Lebrun deriva - siamo alla terza generazione - una commedia tedesca: Onlkel Brand [lo zio Vulcano], di Louis Angely, recitato al Burgtheater di Vienna il 17 aprile 1833 (Costenoble, Aus dem Burgtheater, Wien, voi. II, p. 154). E della stessa famiglia sarà pure Sir Bott ossia il bizzarro di buon cuore di Giacomo Bonfio, commedia che non potemmo vedere.

Avventure non tutte liete ebbe il B. b. nel teatro lirico. Librettisti e compositori sudarono non poco per far cantare Geronte. Il 4 gennaio del 1786 si rappresentò al Burgtheater di Vienna Il burbero di buon cuore, poeta Lorenzo da Ponte e compositore Vincenzo Martin y Solar, chiamato lo Spagnuolo. Benché il Casti - con molto senno a parer nostro - avesse detto che