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L’intonazione è così perfettamente diversa che l’originalità n’è incontestabile. Ciascuna delle due commedie vive una vita propria e tanto erra Carlo Gozzi a scorgere nella Casa novail materiale greggio donde balza fuori un giorno "la buona commedia", (Opère, Venezia, 1782, I, p. 61) quanto Vernon Lee che nel Burberotrova solo un insipido adattamento francese della commedia (Il 700 in Italia, Milano 1882, II, p. 286).

La commedia apparve in istampa subito dopo la recita (l'Approbation è del 3 novembre 1771) con dedica a Maria Adelaide di Francia, l’illustre allieva del Goldoni: non atto d’interessata cortigianeria, ma di riconoscenza sentita, che a parte gli indugi messi nel compensare le sue fatiche nella misura che a lui pareva giusta, il Goldoni non poteva mostrarsi scontento del trattamento fattogli dalla corte durante il suo impiego (1765-1780) e fino alla rivoluzione. Ebbe conveniente stipendio, rimunerazioni, regali, pensioni e in ogni tempo forti aderenze, delle quali si valse per provvedere anche al nipote. Della dedica l’ab. G. A. Taruffì (in lettera Il gennaio 1772 all’Albergati) giudica aspramente le parole "oui, j’appelle mon premier ouvrage celui que j’ai l’honneur de présenter a Madame, car son succès en France me fait oublier tous ceux que j’ai fait en Italie". "Je viens de lire le B. b." - scrive " c’est une pièce très-bien écrite et très-digne du succès, dont elle a été couronnée à Paris. Le style en est vif et rapide tel qu’il le faut à un parterre françois, les caractères bien soutenus, les situations intéressantes, en un mot c’est du bon comique. Ma je n’aime point que M.r Goldoni se soit ravalé jusqu’à dire, qu’il renonce à tous les lauriers qu’il a cueillis en Italie dans les temps passés; c’est faire sa cour aux dépens de notre nation, et j’ose dire aux dépens de la verité et de la conscience qu’il faut toujours respecter. Les Francois nous donneront ici [a Vienna] bientôt cette nouvelle pièce, je ne doute point qu’elle reussisse au mieux" (Carteggi Albergati. Spogli di G. Ortolani). Potrà parere adulazione, ma il Goldoni che scrive sotto la viva impressione del successo d’una sua commedia francese sul primo teatro d’Europa ci sembra qui intimamente sincero.

I critici parigini, ad eccezione del Collé, decisamente ostile, e del Bachaumont, cortese ma poco benevolo, lodarono la commedia. E messa da tutti in rilievo l’insolita circostanza d’uno straniero che arriva a farsi applaudire scrivendo in lingua non sua. Così la Correspondance del Grimm (édit. Tourneux, tomo IX, pag. 389, novembre 1771): "C’est en effet un événement assez intéressant et peut-être unique dans l’histoire des théâtres, que de voir un étranger donner sur un théâtre étranger une pièce bien écrite, dans une langue qui n’est pas la sienne, e qu’il était loin de parler correctement il n’y a pas encore cinq ans". Basterebbe questo a disporre in suo favore, ma la commedia ha pregi reali, se anche non priva di difetti. E fortemente concepita ma debolmente eseguita. Il burbero "trop également fort et sans nuances". Semplice invece, naturale, sostenuto e bene sciolto l’intreccio. Avverte il critico nell’autore "l’homme plus habitué à faire des canevas qu’à détailler des pièces", prova evidente che del Goldoni conosceva solo il lavoro compiuto a Parigi. E s’ostinava a insegnargli il mestiere. Si poteva introdurre — aggiunge — un personaggio amico di tutta la famiglia, ma staccatosene perchè il carattere di Geronte incompatibile col suo. Costretto dal bisogno sta per