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Costanza. Non v’inquietate; per me, non ci verrò più.

Geronte. (a Picard) Tu di’ che Dorval è nella mia camera?

Picard. Sì signore.

Geronte. (Vorrebbe andar nella sua camera, ma Costanza si trova fra lui e la porta, ed egli non vorrebbe passare dinanzi a Costanza.

Costanza. (Ritirandosi un poco) Passate, passate, signore, io non ve l’impedisco.

Geronte. (Passando saluta bruscamente Costanza) Servitore.... La farò murar quella porta. (entra nella sua camera seguito da Picard)

SCENA XXII.

Costanza sola.

Che carattere! Che maniera grossolana, incivile; ma non è questo, che cagiona la mia inquietudine! Quel che mi sta sul cuore è l’agitazione di mio marito, sono i propositi d’Angelica. Dubito, tremo, vorrei conoscere la verità, e pavento di rilevarla.

Fine dell’Atto Primo.