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al genere delle favole teatrali magiche, ha tuttavia in sè di grandi bellezze ed un ottimo fondo morale" (Della vita e delle opere di C. G., Milano, p. 133. — Anche Ignazio Ciampi, La vita artistica di C. G., Roma, 1860, p. 87, pose in vista la "grande utilità" morale di questa commedia allegorica e satirica).

Più tardi scomparve, o finì miseramente in qualche baracca di burattini. Ma ecco, sulla fine del 1911, lo sbarco degli Italiani a Tripoli indusse qualche Veneziano a ristampare la morta favola "a beneficio della sottoscrizione per i feriti e i richiamati della guerra d’Africa"; e la Gazzetta di Venezia annunciava (25 die.): "Due mesi or sono compariva sulla Gazzetta un articolo che richiamava all’attenzione dei lettori una commedia di C. Goldoni, che si svolge per un atto a Tripoli di Barberia, ed ha per titolo Il Genio ecc. — Molte richieste pervennero ai librai Veneziani e Veneti per avere qualche copia della commedia goldoniana, ma tutte le pratiche riuscirono vane, perchè la commedia stessa non venne mai stampata a parte... Lo Stabilimento tipografico Scarabellin ne prepara una edizione correttissima ed a buon mercato... Ci consta anche che alcuni studenti volonterosi vorrebbero metterla in scena... Alla bella iniziativa auguriamo fin d’ora un felice risultato".

Poco dopo il Genio buono ed il Genio cattivo scomparivano di nuovo tra il fumo e le fiamme degli incanti, e la commedia ripiombava nel giustissimo oblio.

G. O.


Questa commedia fu stampata la prima volta a Venezia, nel 1793, nel t. XII della 2a classe dell’edizione Zatta, e una ristampa se ne fece a Bologna, dentro il Settecento (Giuseppe Lucchesini, a S. Tomaso d’Aquino, s. a.). Non si trova nella raccolta del Masi a Livorno e del Bonsignori a Lucca. — Naturalmente abbiamo seguito con fedeltà il testo dell’ed. Zatta, pur tenendo presente qualche ristampa posteriore.