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142 ATTO QUINTO

Genio Buono. Qual promessa? qual giuramento? Osate in faccia del Genio Buono patteggiar per la grazia e promettere con condizione? Riconoscete l’inganno vostro; e in luogo di promettere il pentimento, se ricevete da me il favore, pentitevi per meritarlo.

Corallina. Ah sì, confesso la mia ignoranza: protesto di sempre mai destare il Cattivo Genio, e di abbandonarmi ai vostri saggi ed amorosi consigli.

Genio Buono. Persuaso della vostra sincerità, eccovi la prima prova della mia sincera amicizia, (tocci la rete colla verga, e salta fuori Arlecchino vivo e snello e brillante.)

Corallina. Ah il mio caro marito!

Arlecchino. Oh la mia cara muggier!

Corallina. Come qui? Come ti sei salvato dall’onde?

Genio Buono. Io sono che l’ho salvato, io che malgrado i torti che fatti mi avete, non vi ho mai perduti di vista, non vi ho mai abbandonati del tutto.

Arlecchino. Oh caro! oh benedetto!

Corallina. Quant’obbligo! Quanta riconoscenza!...

Genio Buono. Siatemi fedeli, e vi prometto condurvi al Tempio della Felicità.

Corallina. Ah signore, non ci allontanaremo1 da voi un momento.

Genio Buono. Seguitemi, e sarete di me contenti.

Corallina. Andiamo. (ad Arlecchino)

Arlecchino. No lo lassemo mai più.

SCENA VIII.

Il Genio Cattivo esce dalle fiamme, preceduto da fiamme, e detti.

Genio Cattivo. Dove andate, infelici?

Corallina. Aiuto! (al Genio Buono, accostandosi a lui)

Arlecchino. Soccorso! (al Genio Buono, accostandosi a lui)

Genio Cattivo. Credete voi che io non abbia il potere di riparare le vostre perdite e di rendervi ancor fortunati? Eccovi dell’altro

  1. Così nel testo.