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128 | ATTO QUARTO |
SCENA IV.
Pantalone e la suddetta.
Pantalone. Olà! una donna Europea! sola! in sto liogo! come mai? che stravaganza, che novità!
Corallina. Chi mai è questo buon vecchio che mi guarda con attenzione? All’abito non mi par turco.
Pantalone. Patrona riverita.
Corallina. Serva devota.
Pantalone. La compatissa se m’avanzo troppo. La mia curiosità no xe senza rason.
Corallina. Favorite dirmi, signore, qual paese è questo.
Pantalone. No la lo sa?
Corallina. Non lo so.
Pantalone. Semo in Tripoli de Barbaria.
Corallina. (Non mi sono ingannata. Ho secondato il sogno senza volerlo). (da sè)
Pantalone. Ma come xela qua, senza saver dove che la sia?
Corallina. Favoritemi in grazia. Siete voi di questo paese?
Pantalone. No, la veda; son un mercante italian che navega in sti mari, e gh’ho qua el mio negozio e i mi magazzeni.
Corallina. Sono consolatissima d’incontrarmi in un italiano. Di qual paese siete, signore?
Pantalone. Venezian per servirla.
Corallina. Oh incontro per me fortunato! Io non son veneziana, ma ha avuta la fortuna di nascere sotto un sì dolce, sotto un sì glorioso governo.
Pantalone. In che paese, patrona?
Corallina. In una delle più belle e delle più feconde valli del Bergamasco.
Pantalone. Me ne consolo infinitamente. Semo, se pol dir, patriotti. Se posso servirla, la me comanda. Son bon venezian; amigo de tutti, amigo delle donne principalmente, e amigo sviscerà delle patriote.