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124 ATTO QUARTO


V’ingannate. Così si chiama questa parte dell’Affrica che contiene più regni; però si rispetta qui pure l’umanità e la giustizia.

Arlecchino. Andemo via, che quei mustacchi me fa paura.

Genio Cattivo. Perchè volete partir sì tosto? Perchè volete privarvi del bel piacere di vedere il mondo, di esaminar nuovi popoli, di apprendere delle nuove leggi, di conoscere dei novelli costumi? Non avete desiderato voi stesso di veder l’Affrica e l’Asia? Non mi avete pregato a Londra di accompagnarvi? Non mi avete voi condotto per aria in virtù del vostro magico anello?

Arlecchino. Xe vero. Desperà d’aver perso la mia cara muggier, no saveva a qual partìo abbandonarme. El cuor me diseva: torna a Bergamo, torna alle to vallade, torna alla to capanna, e za era per tornar. Se vegnù vu, m’avè conseggià a seguitar a viazar! M’ho lassa persuader, ma ve zuro che son pentìo.

Genio Cattivo. (Tardo è il tuo pentimento. Imparerai, o sciocco, a credere al Cattivo Genio che sotto questi abiti non riconosci). (da sè)

Arlecchino. Ma come che semo vegnui, poderessimo andar; presto fazzo a voltar l’anello.

Genio Cattivo. Caro amico, se avete la facoltà di partire quando volete, di che avete paura? Perchè non profittate dell’occasione di divertirvi? Ah se vedeste le donne di Barbaria! se vedeste qual grazia, qual beltà regna in questa nazione! Voi col favore di questo anello potete penetrare nei bagni, nei serragli, nelle moschee, da per tutto. Potete voi solo vedere a faccia scoperta quelle bellezze che si tengono qui con tanta gelosia custodite.

Arlecchino. Cospetto de mi! ghe xe delle belle donne? Le posso veder liberamente? Posso intrar in ti bagni, in ti serraggi, in te le moschee?

Genio Cattivo. Così è; questa fortuna è sol per voi riservata.

Arlecchino. Co l’è cussì, no vago via per adesso.

Genio Cattivo. Vi consiglio di profittare dell’occasione.

Arlecchino. E se m’arriva qualche accidente? Se i me trova, se i me scoverze?