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94 | ATTO SECONDO |
SCENA VII.
Arlecchino, poi M. le Baron.
Arlecchino. Poverazzo! el me fa da rider; nol sa gnente a sto mondo. Un omo della mia sorta? Pien de oro, pien de bezzi, pien de diamanti! El cavalier Batocchio?
Baron. Oh signor cavaliere?
Arlecchino. Oh signor Baron... A proposito, dove xe mia muggier?
Baron. Non vi prendete pena di lei. E restata con M. la Fontaine.
Arlecchino. Sola? Fin che gieri in do, pazenzia, ma sola co sto monsieur...
Baron. Siete forse geloso 7
Arlecchino. Mi no.
Baron. Non sareste italiano, se non lo foste un pochino. (scherzando)
Arlecchino. Sior no; ghe digo assolutamente che no son geloso. (Ghe patisso, ma vôi far onor alla patria). (da sè)
Baron. Volete venir con me?
Arlecchino. Dove?
Baron. Al bosco di Bologna.
Arlecchino. A Bologna? In Italia?
Baron. No; una lega di qui lontano. Al ballo pubblico, dove vedrete una quantità di belle e graziose giovani, ballare, passeggiare e passare il tempo.
Arlecchino. Donne? andemo subito. (con allegria)
Baron. Andiamo. (s’incamminano)
SCENA VIII.
Corallina in abito magnifico, M. la Fontaine e detti.
Corallina. Oh oh, ecco qui mio marito. (forte, con allegria)
Arlecchino. Mia muggier. (torna indietro con allegria)
Corallina. Monsieur, votre tres umble1 servante. (fa un inchino ad Arlecchino con serietà)
- ↑ Così nel testo.