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366 | ATTO QUINTO |
Agapito. Non so che dire, sono stordito, mi sta bene, e mi consolo che i poveri miei danari abbiano prodotto un sì bel matrimonio.
Oste. Signori, la cena è pronta. L’anderò a prendere se volete.
Gottardo. Sì andate, e noi frattanto ci metteremo a tavola, ed augureremo la felice notte a tutti questi signori.
Fine della Commedia.