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due scrittori di teatro, il Giraud e il Nota. Il primo ne trasse una commediola di un atto (ed. 1816, nel Teatro domestico), a tre personaggi, svelta, carina, ma troppo leggera in verità, della quale il pubblico italiano s’innamorò subito. "Raccontano che alla prima rappresentazione de I Gelosi fortunati, datasi nel teatro del Cocomero in Firenze, ora teatro Niccolini, il pubblico ne volesse immediatamente la replica, nella stessa sera. Adelaide Ristori, che per questa commedia nutriva una predilezione speciale, la mantenne fino alla fine nel suo repertorio di bravura" (Costa, pref. alle Commedie scelte di Gio. Giraud, Roma, 1903, p. 82). "La tela tenuissima riprende in parte gli ultimi episodi de Le Inquietudini di Zelinda e fu poi ripresa dal povero Giacinto Gallina in quel graziosissimo scherzo L’Amor in perrucca" (p. 83). - A Giulio de Frenzi [Luigi Federzoni] i Gelosi parvero pure "una deliziosa commediola di pretto sapor goldoniano" ricavata "con arte efficace" dagli "episodi passionali" delle due ultime parti di Zelinda e Lindoro (v. Un commediografo banchiere [G. Giraud], Roma, 1901).

Nel 1818 Alberto Nota scriveva le Risoluzioni in amore che nel ’20 si recitarono a Genova e l’anno dopo a Torino, ispirate, confessò nella prefazione l’autore stesso, dal Dépit amoureux di Molière, dagli Innamorati e dalle Zelinde di Goldoni (Teatro comico di A. Nota, Cuneo-Tonno, vol. V, 1842, p. 73). Anche qui infatti un minaccioso testamento che si oppone alle nozze di donna Eleonora; anche qui "fin dalla prima scena il pubblico apprende che gli innamorati litigano spesso per ragioni di gelosia, che anzi essi hanno avuto da poco un battibecco violentissimo, la cui soluzione si prevede pacifica; e in tutte e due le Commedie i servi, innamorati anch’essi, seguono le vicende amorose dei loro padroni" (O. Allocco-Castellino, A. Nota, Tonno, 1912, p. 224). Ma il tema della donna che si sente infelice perchè l’amante o il marito non è geloso, diventò volgare nei tempi moderni (come avvertì Schmidbauer, Das Komische bei Goldoni, München, 1906, p. 72) e scivolo nell’operetta.

G. O.


Le Inquietudini di Zelinda furono stampate la prima volta a Venezia l’anno 1789. nell’edizione Zatta (cl. I, t. II) e subito dopo a Livorno (ed. Masi, t. IX, 1789) e a Lucca (Bonsignori, t. XI, 1789); quindi a Bologna (a S. Tomaso d’Aquino, 1791) e di nuovo a Venezia (Garbo, t. II, 1794). - Abbiamo qui seguito fedelmente il testo dell’ed. Zatta, esemplato su! manoscritto dell’autore, benchè pur troppo non privo di errori; e lo confrontammo con le altre ristampe che derivarono da quell'unica fonte comune.