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gemma del nostro teatro nazionale che è la Gelosia di L., battezzata a torto dai comici Le gelosie di Z. e L. E, non si potrà dunque mai ottenere un po’ di rispetto al nostro grande maestro C. G. ed al buon senso?... Virginia Marini fu vispa, affettuosa, bizzosa come Zelinda nel capolavoro del G. Anche A. Monti fu un eccellente Lindoro, M. Vedova un grazioso Don Fulgenzio [sic] ").

1867 23 ottobre Modena, Comunale (l. c. Sempre col titolo Le gelosie di Z. e L.).

1868 22 dicembre Modena, Comunale (l. c.). E così 8 marzo 1872, 29 settembre ’74; 10 dicembre ’75.

1897 estate Bologna, Arena del Sole, comp. Ermete Zacconi (Cosentino, l. c.).

1907 25 febbraio Milano, teatro Manzoni, comp. Gramatica-Ruggen (per festeggiare il secondo centenario della nascita di C. Goldoni. Così commentò la serata G. Pozza nel Corriere della sera, 26 febbraio: "Non voglio discutere sulla scelta. Si cercò evidentemente fra le centocinquanta lasciate dal fecondissimo scrittore, una bella commedia da parecchio tempo non rappresentata». E Le gelosie di L. sono infatti una bella commedia. Ma non delle più tipiche... Ma, scelte Le gelosie di L., bisognava allestirle con cura particolare e recitarle con studio diligente. Ora nè l’apparato scenico, nè la recitazione della commedia furono ieri sera differenti dal solito. Furono, anzi, del solito meno lodevoli. Non parliamo dell’apparato scenico... Parliamo invece del modo col quale Le gelosie di L. furono recitate. Il pubblico rise e applaudi frequentemente tutti gli attori. E infatti, alla recitazione non mancò la vis comica. Tutt’altro! La commedia fu anzi recitata come una farsa; e questo è stato il difetto in cui sono caduti ieri sera tutti gli attori. - Goldoni non è un commediografo profondo, ma è fine e arguto... Fare d’ogni suo personaggio un personaggio buffo, sia nel pianto, sia nelle smanie, sia nell’amore, sia nel riso, è alterarne il carattere distintivo, distruggerne in parte il pregio artistico. Poichè l’arte di C. G. è arte di verità e di semplicità, i suoi interpreti sulla scena siano veri e spontanei quanto è possibile; non affettatamente ilari e provocatori di risate, come lo furono ieri sera". - Anche la Maschera, III, n. 9, p. 10, si lagna che la comp. Gramatica-Ruggeri "ha ecceduto con un gestire soverchiamente colorito e con un troppo rumoroso gioco di scene: ma si è fatta apprezzare per la sveltezza del dialogo e l’accordo fra gli interpreti").

» aprile Napoli, Sannazzaro. comp. Gramatica-Ruggeri (La Maschera, III, n. 16, p. 13).

» novembre Roma, Valle, comp. Baldanello (La Maschera, III, n. 32, p. 12).

» dicembre Bologna, teatro Duse, comp. Baldanello (La Maschera, n. 33,

1909 giugno Milano (per beneficenza, nel palazzo del co. Giuseppe Visconti di Modrone. Nella cronaca del Corriere della sera, 14 giugno, così si legge: "Si rappresentò La gelosia di Lindoro e il delizioso lavoro di G. non avrebbe potuto desiderare una cornice più festosa e più aggraziata e, anche, un’interpretazione più accurata e più coscienziosa da parte d’una schiera di dilettanti. La contessa Carla Visconti di Modrone [Ze-]