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NOTA STORICA


La trilogia di Arlecchino e di Camilla uscì di getto dalla mente dell’autore nella feconda estate del 1763, e i tre scenari furono stesi in brevissimo tempo, forse nei primi giorni di settembre, come apparisce da una lettera del 12 di quel mese a S. Ecc. Vendramin (Mantovani, C G. e il teatro di S. Luca a Venezia, Milano, 1885, pp. 196-7). Subito dopo la recita della seconda parte, il Goldoni scriveva all’amico fedele Cornet, a Venezia: "La Gelosia d’Arlecchino, continuazione delle Avventure di Arlecchino e di Cammilla, ha raddoppiato il piacere al pubblico ed a me ha raddoppiato il contento. Questa secondogenita contrasta arditamente il merito, che si è acquistato la sorella maggiore. Hanno tutte due i loro parziali.... L’incontro è stato pienissimo" (Masi, Lettere di C. G., Bologna, 1880, p. 227; v. anche lettera all’Albergati 10 dic. ’63, Spinelli, Fogli sparsi del Goldoni, Milano, 1885, pp. 60-61 e lettera 10 gennaio ’64, Masi, l. c, p. 233). Del lieto esito così in fatti parlava il Mercure de France nel dicembre di quell’anno: "Avec quelqu’ éloge que nous ayons parlé précédemment des Amours d’Arlequin et de Camille, peut être encore moins que n’en merite cette Pièce de M. Goldoni; le Public, dont nous ne sommes que l’écho, nous force d’en ajouter encore pour celle des Jalousies d’Arlequin, Pièce Italienne du même Auteur et suite de la premiere. On en attendoit une troisième suite, ce qui formera en tout neuf Actes du même sujet. Cette singularité blesse d’abord nos préjugés d'habitude. Trois dénouements! Toujours les mêmes personnages! Toujours les mêmes intérêts! On ne contracteroit pas ces préjugés si l’on pensoit que la Comedie n’etant cu plutôt ne devant être qu’un tableau fidèle de la vie et des actions familieres des Particuliers, rien ne s’oppose à ce que les époques ou divers incidens de leurs avantures ne produisent des dénouements suffisans. Ce que je dis ici, est pour les Lecteurs qui n’auront pas vu ces Pièces; les autres n’ont besoin pour perdre ces préventions que du plaisir et de la surprise continuels que donne cette fecondité du plus rare génie, qui dispose des incidens si nécessaires, si propres d’ailleurs a intriguer, qu’ il est impossible que les Personnages ne se trouvent pas dans les situations comiques, souvent intéressantes, et toujours vives où l’Auteur les présente".

Fin da principio il Goldoni aveva pensato, se l’esito fosse stato buono, di ricavare da questi scenari tre commedie scritte, per il teatro di S. Luca, "legate come le tre Persiane" (lett. 11 ott. ’63 al Vendramin, in Mantovani, l. c, 204. - È poco probabile che il suggerimento gli venisse a caso da una signora, come racconta nei Mémoires. P. III, ch. 11). Poi si era disanimato, per la difficoltà di assegnare la parte adatta a ciascun attore (lett. 17 genn. 64: V. Nota storica della commedia precedente). Finalmente la Gelosia di Lindoro giunse a Venezia nell’autunno del 1764 e Stefano Sciugliaga, l’amico di Goldoni e suo incaricato presso il teatro di S. Luca, ne dava l’annuncio al Vendramin: