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LA GELOSIA DI LINDORO 163

SCENA VI.

Fabrizio e detta.

Fabrizio. Zelinda. (guardando intorno se è veduto)

Zelinda. Ah Fabrizio, voi m’avete messa nel grande imbarazzo!

Fabrizio. E andato via Lindoro?1

Zelinda. Sì, è partito. (dolente)

Fabrizio. V’ho da dire una novità.2

Zelinda. E qual novità?3

Fabrizio. Don Flaminio è venuto a Pavia.

Zelinda. E dov’è?

Fabrizio. In casa della cantatrice.

Zelinda. Presto, presto, correte; mio marito non sarà partito. Fermatelo che non parta più.

Fabrizio. Anzi è necessario ch’ei vada.

Zelinda. No, vi dico; anderò io ad arrestarlo... (in atto di partire)

Fabrizio. Ma no, ascoltatemi. Voi volete precipitarvi.

Zelinda. Per qual ragione? Che male c’è?

Fabrizio. Se voi trattenete Lindoro, bisogna che gli diciate il perchè. Se gli dite che don Flaminio è in città, voi autenticate la corrispondenza con lui.

Zelinda. E s’ha da permettere che Lindoro vada al Castello, e che non ritrovi il padrone?

Fabrizio. Che gran male è questo per lui? Che gran mancamento è per voi? Se non sapeste ch’egli è tornato, lo lasciereste partire liberamente.

Zelinda. Come avete saputo ch’egli è arrivato?

Fabrizio. M’ha scritto una lettera per Mingone.

Zelinda. Il contadino lo sa che don Flaminio è venuto?

Fabrizio. Sì, ma non l’ha detto a nessuno. Mi ha dato la lettera, ed io ho mostrato di non saperlo.

Zelinda. Ma voi dicevate che non avendo risposto alla lettera

  1. Nel testo c’è il punto fermo.
  2. Nel testo c’è l’interrogativo.
  3. Nel testo c’è il punto fermo.