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LA GELOSIA DI LINDORO | 151 |
Zelinda. È necessario che voi vediate tutt’i miei stracci?
Lindoro. Ma questo è un ventaglio ricco. Costerà tre zecchini almeno. (scaldandosi a poco a poco)
Zelinda. E se costasse anche sei? (scaldandosi un poco)
Lindoro. Chi v’ha dato questo ventaglio?
Zelinda. L’ho comprato.
Lindoro. No, non è vero niente? (con sdegno)
Zelinda. Non è vero niente.
Lindoro. Ci scommetto la testa. Questo è un ventaglio nuovo; questo è un ventaglio che v’è stato donato.
Zelinda. Donato! e da chi?
Lindoro. Sarà un presente di don Flaminio.
Zelinda. Di don Flaminio? (con sdegno)
Lindoro. Sì, di lui.
Zelinda. Sì, bravo, è di lui, è un presente di don Flaminio. (con tutta la collera)
Lindoro. È un presente di don Flaminio? (straccia il ventaglio per mezzo)
Zelinda. È un presente di don Flaminio. (fremendo e battendo i piedi)
Lindoro. Di don Flaminio? (lo straccia in pezzi)
Zelinda. Di don Flaminio. (come sopra)
Lindoro. Fuori di questa casa. (getta via il ventaglio)
Zelinda. Fuori di questa casa. (corre alla cesta, e torna a gettar gli abiti nel baule)
SCENA XVII.
Mingone contadino, con un cesto di peri, e detti.
Mingone. Signora Zelinda.
Zelinda. Cosa c’è? (arrabbiata)
Mingone. Tenete questo cesto di peri che manda dalla campagna il signor don Flaminio...
Lindoro. Come! Come! Vieni qui. Chi manda questi peri?