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v. Giornaletto teatrale di Velli e Menegatti); ai 29 maggio 1817 dalla compagnia Marchionni (S. Luca: Gazzetta privilegiata di Venezia). Intanto, nella primavera del 1803, si udì a Venezia, nel teatro di S. Gio. Crisostomo, una farsa di Giulio Domenico Camagna, Zelinda e Lindoro, cavata appunto dagli Amori e musicata dal maestro Vincenzo Pucitta (C. Musatti, Drami musicali di Gold., e d’altri tratti dalle sue commedie, Venezia, 1898, p. 6); ripetuta a Zara nell’ottobre del 1804 (v. Gazzetta dei teatri, in Galleria teatrale). Poi gli Amori sembrano sparire dalle scene veneziane, mentre vi trionfano spesso le Gelosie e qualche volta le Inquietudini. Li ritroviamo tuttavia a Milano (teatro Re, comp. Marchionni, 24 marzo) e a Torino (teatro D’Angennes, comp. Mascherpa e Velli, 24 ottobre) nel 1820 (v. i, in Biblioteca teatrale, Venezia); a Torino ancora nel 1823 (comp. Reale Sarda: v. Costetti, La compagnia R. Sarda, Milano, 1893, p- 34) e a Milano nel marzo 1828 (teatro Re, comp. R. Sarda: v. I Teatri, giornale drammatico ecc.) e nel carnevale 1829 (teatro Re, comp. Raftopulo, v. I Teatri). Quindi le recite sempre più si diradarono, senza sparire del tutto: una ricordiamo a Zara, nel 1858 (comp. Coltellini: v. Il Dalmata, 27 febbraio 1907).

A una rappresentazione degli Amori assisteva nel 1801 a Bergamo lo Stendhal (Enrico Beyle) giovinetto, e notava nel suo Giornale: "29 floréal. On a joué ce soir Zelinda e Lindoro, excellente comédie de Goldoni; on pourrait en tirer une bonne pièce française". Pochi giorni dopo un libraio gli prestava il primo tomo della edizione Zatta, e il giovane ufficiale cominciava subito a tradurre gli Amori. In due settimane la versione era pronta: "23 prairial. A une heure du matin, fini la traduction de Zélinde et de Lindor" (v. Journal d’Italie, Paris, Calman-Levy, 3«ed., pp. 13, 17 e 18. L’Arbelet che curò l’edizione, annota: "Cette traduction existe à la bibliotheque de Grenoble [R. 5896, t. 14]. On y voit que Beyle la commencee le 7 prairial, et finie le 23, à une heure du matin"). - Aggiungerò ancora per la fortuna di questa commedia, che nel 1847 fu stampata con poche altre a Parigi, in un volume di Commedie scelte di C. G., col semplice titolo di Zelinda e Lindoro (J. H. Truchy libraio).

G. O.


Gli Amori di Zelinda e Lindoro furono stampati la prima volta a Venezia, l’anno 1788, nell’edizione Zatta (Cl. 1. t. I) e subito dopo a Livorno (ed. Masi. t. IV. 1788) e a Lucca (Bonsignori, t. XI, 1789); quindi a Bologna (a S. Tomaso d’Aquino, 1791) e di nuovo a Venezia (Garbo, t. I, 1794). - Abbiamo qui seguito fedelmente il testo dell’ed. Zatta, esemplato sul manoscritto dell’autore, benchè pur troppo non privo di piccole scorrezioni, confrontandolo con le altre ristampe che derivarono da quell’unica fonte comune.