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528 | ATTO SECONDO |
Rose. Eppure, senza che voi me lo proponeste, io non aveva la curiosità di vederla.
Fontene. Andiamo, andiamo a ridere un poco.
Rose. Circa al ridere.... bisogna usare prudenza.
Fontene. La locanda dell’Aquila sapete dov’è?
Rose. Lo so benissimo.
Fontene. Andiamo. (lo prende sotto il braccio1, e partono)
SCENA VI.
Anselmo e Roberto.
Roberto. Avete veduto quel signore che ora2 è partito? (ad Anselmo)
Anselmo. Sì signore, chi è?
Roberto. È un certo monsieur la Rose.
Anselmo. Mi pare che questo nome sia3 di uno dei miei debitori.
Roberto. È verissimo, ed è quello che vi deve più di tutti gli altri.
Anselmo. E perchè4 non gli avete detto nulla? Perchè non me lo avete fatto conoscere?
Roberto. Perchè era in compagnia, perchè qui non è il loco5 da presentarvi6 e mi riservo a condurvi alla di lui casa. È ricco, può pagarvi, e vi pagherà7: ma è un poco difficile, e conviene trattarlo con della destrezza. La guerra ha fatto del male a tutti8; egli ne ha risentito del danno grande, ma fidatevi di me, e son certo che farà il suo dovere.
Anselmo. Caro signor Roberto, sono penetrato moltissimo dalla bontà che avete per me. Il vostro signor padre è stato sempre mio buon amico, mi è sempre stata utile la sua corrispondenza, ho pianto la di lui perdita, ed ora mi consolo trovar in voi
- ↑ C. «.: per braccio.
- ↑ C. s.: adesso.
- ↑ C. s.: Quello nome mi pare che sia d’uno ecc.
- ↑ Segue nelle ed.i cit.: non me lo avete fallo conoscere?
- ↑ C.».: luogo.
- ↑ Segue nelle ed.i cit.: Ma è ricco, può pagarvi ecc.
- ↑ Segue nelle ed.i cit.: Trattalelo con destrezza, e son certo che farà il suo dovere. Ho esaminato gli interessi vostri e trovo che i vostri crediti ecc. Il resto è saltato.
- ↑ Alludesi alla guerra dei 7 anni.