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IL MATRIMONIO PER CONCORSO 515

SCENA XVIII.

Pandolfo, poi Lisetta.

Pandolfo. Ah ah, l’amico1 si è innamorato subito, a prima vista. Sì signore, se non verrà di meglio, Lisetta sarà per voi2.

Lisetta. E bene, signor padre, quando pensate voi a3 liberarmi da questa pena, da quest’affanno che mi tormenta?

Pandolfo. Di qual pena, di qual affanno parlate?

Lisetta. Di vedermi esposta sulla gazzetta4.

Pandolfo. Via via, se ciò vi dispiace, consolatevi, che sarete presto servita.

Lisetta. Che vale a5 dire?

Pandolfo. Vale a6 dire, che sarete presto maritata7.

Lisetta. E con chi, signore?

Pandolfo. Probabilmente con uno che conoscete, e che so di certo che non vi dispiace.

Lisetta. (Oh cieli! questi non può essere che Filippo8, gli averà fatto parlare, mio padre ne sarà9 persuaso).

Pandolfo. Stiamo a vedere se capita qualchedun altro.

Lisetta. Ah no, signor padre, vi supplico, vi scongiuro, se questo partito non vi dispiace10, sollecitatelo, concludetelo, non mi fate più disperare.

Pandolfo. Ne siete veramente innamorata?

Lisetta. Ve lo confesso, innamoratissima.11

Pandolfo. Così presto?

Lisetta. È un mese, signore, ch’io l’amo teneramente, e non ho mai avuto coraggio di dirlo.

Pandolfo. Ah ah, e io non sapeva niente. Non vi era dunque bisogno dell’avviso al pubblico.

Lisetta. Oh no certo12, non v’era bisogno.

  1. Nelle ed.i cit. ci sono qui dei puntini.
  2. C. s.: per lui.
  3. C. s.: di.
  4. C. s.: sulle gazzette.
  5. C. s.: Che volete ecc.
  6. C. s.: Volea ecc.
  7. C. s.: liberata.
  8. C. s.: che Filippo. Avrà ecc.
  9. C. s.: e mio padre sarà ecc.
  10. C. s.: questo partito, se non vi dispiace ecc.
  11. C. s.: Ve lo confesso, assaissimo.
  12. C. s.: No certo: non vi era ecc.