Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu/526

514 ATTO PRIMO

Pandolfo. Bisognerà vedere, se voi avete la fortuna di piacere a lei.

Roberto. Mi pare, mi lusingo dalla bontà ch’ella ha avuto per me, che la mia persona non le dispiaccia.

Pandolfo. Tanto meglio. La cosa sarà fattibile1.Mi parete un uomo proprio e civile, a riserva di certi scrupoli un po’ stiracchiati2. Non sono malcontento di voi. Vi posso dare delle buone speranze.

Roberto. Volete voi che parliamo insieme alla giovane?

Pandolfo. Non l’avete veduta? Non le avete parlato? Per ora basta così: il vostro nome, il vostro cognome, lo stato vostro, la condizione3?

Roberto. Io mi chiamo Roberto Albiccini4: sono italiano, negoziante in5 Parigi, e godo di una fortuna forse6 più che mediocre.

Pandolfo. Benissimo. Le condizioni non mi dispiacciono.7 Favorite di ritrovarvi qui innanzi sera.

Roberto. Ma perchè non possiamo presentemente....8

Pandolfo. Non signore9 Sono un galantuomo, non voglio mancare alla mia parola. Ho proposto il concorso, e non voglio deludere i concorrenti.

Roberto. Ma10 volete ancora persistere.....11

Pandolfo. Tant’è, o rassegnatevi a quanto vi dico, o vi escluderò dal concorso.

Roberto. Non occorr’altro; ho capito. (Che bestia d’uomo! che stravaganza! che stolidezza!12 Un padre di tal carattere dovrebbe farmi perdere qualunque idea sulla figlia, ma no, il merito della povera sfortunata m’impegna sempre più a procurare di liberarla dalle mani di un genitore villano). (parte)

  1. C. s.: La cosa sarà facile.
  2. C. s.: caricati.
  3. Nelle ed.i cit. si aggiunge: il casato....
  4. C. s.: degl’Albiccini.
  5. C. s.: a.
  6. C. s.: fortuna più che ecc.
  7. Nelle ed.i cit. si aggiunge: Chi sa?
  8. Nelle cit. ed.i c’è solo il punto interrogativo.
  9. C. s.: No signore.
  10. C. s.: Ma voi ecc.
  11. C. s.: resistere....
  12. Segue nelle ed. cit.: Ma no, una tale sfortunata merita di essere liberata dalle mani di un genitore villano.