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510 ATTO PRIMO

Roberto. Tutti i segni si confrontano, e voi ci siete dipinta perfettamente: giovane, vaga, gentile, di statura ordinaria, capelli castagni, bei colori, occhio nero, bocca ridente, figlia1 di un negoziante italiano,2 che vuol maritare la sua figliuola a Parigi, che alloggia in questa locanda. Siete voi quella sicurissimamente.

Doralice. Non so che dire. Potrebbe darsi che mio padre lo avesse fatto. Se la cosa è così, avrà egli3 delle buone ragioni per giustificar la sua condotta.

Roberto. Lodo infinitamente il rispetto che avete per vostro padre. Riconosco in voi sempre più la giovane di buon cuore nei fogli descritta. Permettetemi ch’io ripeta4 che il modo di esporvi non è decente, ma che voi meritate tutta la stima e tutte le attenzioni di chi ha l’onor di trattarvi5.

Doralice. Ah signore, sono una povera sfortunata. Mio padre ha avuto delle disgrazie. Ha qualche effetto a Parigi,6, l’amor suo è pronto a sagrificarlo per me, e potrei lusingarmi di un mediocre partito: ma s’egli7 mi ha posta in ridicolo, come voi dite8, arrossisco di me medesima, non ho più coraggio di sperar niente9, mi abbandono alla più dolente disperazione. Oh dio! convien dir10 che mio padre, afflitto dalle continue11 disavventure, abbia perduto la mente, oscurata la fantasia, ed io sono una miserabile, schernita, sagrificata12.

Roberto. Acchetatevi, signora mia: credetemi, il vostro caso13 mi fa pietà, il vostro dolore mi penetra, il vostro merito m’incatena. La curiosità mi ha spronato, l’accidente ha fatto ch’io vi conosca, e la stima che ho di voi concepita, mi consiglia e mi anima a procurare di rendervi più fortunata.

  1. Nelle ed.i cit. si aggiunge: se non m’inganno.
  2. Segue nelle ed.i cit.: «non è così? Doralice. Sì signore, è negoziante italiano (confusa). Roberto. Che vuol maritar la sua figlia a Parigi, che alloggia in questa locanda, siete quella assolutamente ecc.».
  3. C. s.: avrà delle ecc.
  4. C. s.: ch’io vi replichi.
  5. C. s.: di conoscervi.
  6. Nelle ed.i cit. c’è il punto fermo.
  7. C. s.: Ma se egli ecc.
  8. C. s.: come dite.
  9. C. s.: e non ho più coraggio di sperar niente. Mi abbandono ecc.
  10. C. s.: dire.
  11. C. s.: continove.
  12. C. s.: una miserabile schernita e sacrificata. (piange).
  13. C. s.: dolore.