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IL MATRIMONIO PER CONCORSO 491

Pandolfo. Eccomi qui, non mi vedete?

Garzone. Scusatemi.1 lo non avea l’onor di conoscervi. Mi manda da voi monsieur de la Griffe

Pandolfo. Lo stampatore?

Garzone. Sì signore, lo stampatore.

Pandolfo. Buono! questi2 è il giovane ch’io aspettava. (a Filippo)

Filippo. (Qual rapporto può egli avere con sua figliuola3?)

Garzone. Voi siete stato servito. Eccovi una copia de’ piccioli affissi,4 in cui troverete l’articolo che gli avete ordinato. (gli dà un foglio stampato.)

Pandolfo. Ma no, il vostro padrone è una bestia, non mi ha capito; gli ho detto ch’io voleva l’articolo della gazzetta.

Filippo. Signore, non v’inquietate. Poichè quel foglio che in Italia si chiama la gazzetta, qui passa sotto il nome de’ piccioli affissi.

Pandolfo. Ho capito. Vediamo se va bene, o se vi son degli errori.

Filippo. Avete voi perduto qualche cosa? Volete vendere? Volete5 comprare?

Pandolfo. No no, si tratta di maritare mia figlia.

Filippo. Ma come?

Pandolfo. Sentite. Avviso al pubblico6. «È arrivato in questa città un forestiere di nazione italiano, di professione mercante, di una fortuna mediocre, e di un talento bizzarro.7 Egli ha una figlia da maritare, di età giovane, di bellezza passabile, e di grazia ammirabile. Statura ordinaria, capello castagno, bei colori, occhio nero, bocca ridente, spirito pronto, talento raro, e del miglior cuore del mondo. Il padre le darà la dote8 a misura del partito che si offrirà di suo genio, e di quello della figliuola. Sono tutti due9 alloggiati alla locanda

  1. Nelle ed.i cit. c’è qui la virgola.
  2. C. s.: Questo.
  3. C. s.: figlia.
  4. Nelle cit.e ed.i, subito dopo queste parole, segue Pandolfo: Ho capito. Vediamo se va bene, e se vi sono errori ecc.
  5. C. s: Volete vendere, o volete ecc.
  6. Nelle ed.i cit. mancano le parole: Avviso at pubblico.
  7. Nelle ed.i cit.e ci sono qui due punti.
  8. C. s.: di dote.
  9. C. s.: tutti e due.