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e Coronato (Colombani, L’opera italiana nel secolo XIX, Milano, 1900, p. 154): e la scena dove all’oste e al calzolaio, a ciascuno in segreto, il gonfio titolato promette la mano di Palmetella [Giannina]. All’immenso successo non manca la consacrazione di un seguito: Palmetella maritata (cfr. Catalogo della collezione Rasi, p. 473) dello stesso Raimondi, e di una parodia: Li appassionati de lo Ventaglio di Filippo Cammarano, pure applauditissima (Di Giacomo, op. cit., p. 396). Del fortunato libretto abbiamo sott’occhio due versioni: in una (Napoli, Severino, 1831), tolto il conte e i personaggi borghesi, tutti parlano il dialetto napoletano e al posto dei recitativi è tutta prosa: nell’altra versione (Milano, Pirola, 1834), ognuno parla in lingua e la prosa è sostituita dal tradizionale recitativo (cfr. anche Musatti, Drammi musicali di C. G. e d’altri tratti delle sue commedie. Seconda ediz., Bassano, 1900, pp. 7, 8).

La voce diffusa da giornali tedeschi (tra gli altri la Münchener Zeitung, 28 marzo 1906) e raccolta dal Welttheater di Erich Urban (Berlin, Merkur, s. a., p. 72) che Ermanno Wolf-Ferrari abbia messo in musica anche il Ventaglio, restò senza conferma di fatti.

E. M.


Il Ventaglio fu stampato la prima volta a Venezia, nel 1789, nell’edizione Zatta (cl. 1, t. IV); e di qui fu ristampato lo stesso anno a Livorno (Masi, IX) e a Lucca (Bonsignorì, XIV). Uscì poi a Bologna (stamp. di S. Tomaso d’Aquino, 1791) e di nuovo a Venezia (Garbo, 1794) e forse altrove nel Settecento. — La presente ristampa seguì di necessità l’edizione Zatta, il cui testo pur troppo non sempre è corretto e sicuro.