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NOTA STORICA.


Gelida era stata l’accoglienza dell’Amor paterno (4 febbraio 1763) Alla quarta recita una farsa dello stesso autore (Arlequin cru mort) dovette puntellare la commedia, e la giunta piacque più della derrata. Un mese dopo il Servitore di due padroni, soggetto già caro a quel pubblico e a quei comici, fa gonfiare un po’ la nuova vela. Ma l’11 altro capitombolo con l’Arlecchino erede ridicolo [Il ricco insidiato]... «eredità», annota il D’Origny «che nessuno avrebbe voluto togliere ai figli dell’autore» (Annales du théatre italien... Paris 1788, vol. III). Si prendeva in giro il buon Goldoni nella prole sua mai nata! Per rialzare le sorti era lecito contare sulla Famiglia in discordia che si allestiva, rifrittura, crediamo, dei poco fortunati Puntigli domestici? No. Bisognava imporsi al pubblico con ben altro. Il Goldoni compie allora uno sforzo d’ingegno, e mette subito a parte di ciò che fa e spera il fido Albergati:

«... ho pensato - gli scrive il 18 aprile - a un nuovo genere di Commedie, per vedere se da questi attori posso ricavare qualche cosa di buono. Essi non imparano le scene studiate: non eseguiscono le scene lunghe, ben disegnate: ed io ho fatto una commedia di molte scene brevi, frizzanti, animate da una perpetua azione, da un movimento continuo, onde i comici non abbiano da far altro che eseguire più coll’azione che colle parole. Vi vorrà una quantità grande di prove sul luogo dell’azione, vi vorrà pazienza e fatica, ma voglio vedere se mi riesce di far colpo con questo metodo nuovo. Il titolo della Commedia e L’Èventail. Un ventaglio da donna principia la commedia, la termina e ne forma tutto l’intrigo. La scena è stabile, e rappresenta una piazza di villa con varie case e botteghe e viali d’alberi. Al primo alzar della tenda tutti i personaggi si vedono m scena, in situazioni, impieghi ed attitudini differenti. Tutti agiscono. Si vuota e si riempie la scena, e termina con tutti i personaggi in situazioni diverse. Vi ho messi dentro, per essere meglio inteso, quattro personaggi francesi. Ho letto la Commedia all’Assemblea dei comici e tutti ne sono restati contenti. Credo che si darà in questo mese, e se sarà con calore rappresentata, mi lusingo che farà buon effetto» (Lettere di C. G. con proemio e note di E. Masi, Bologna, 1880, pp. 206, 207).

L’illusione fu breve. Men di due mesi dopo, il 13 giugno, il Goldoni scrive al Albergati: «Si è data la mia commedia, intitolata il Ventaglio, ma non ha fatto quell’incontro, che io credeva. È troppo inviluppata per l’abilità di questi comici. (ibid., p. 213). Laconico e doloroso epitaffio sulla tomba di tante speranze! La commedia era stata eseguita la sera del 27 maggio.

Brevi cenni vi dedicano i cronisti del tempo. Il Desboulmiers la qualifica «canevas italien», ed aggiunge un tacitiano «sans succès» (Hist. anecd. et raisonnée du Théâtre italien, Paris, MDCCLXIX, T. VII. p. 323). «L’Eventail que M. Goldoni a mis au jour le 27 mai - scrive il D’Origny - n’est pas son plus bel ouvrage; cependant il n’a pas laissé d’amuser» (op. cit., vol. III,