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amicizia, l’ospitalilà generosa, la saggia ed esemplare condotta... Ma io non ho preso la penna in mano per formare un elogio a V. E. Io non lo saprei fare, ed ella lo merita, ma non lo vuole. L’oggetto di questo mio umilissimo foglio, non è che di supplicarla di ricevere sotto la sua protezione una mia Commedia, la prima che ho composta a Parigi, che ha avuto la fortuna di non dispiacere al pubblico, e quella di essere compatita da V. E. Degnisi Ella di riceverla con quella benignità, con cui è solita di onorare l’umilissima mia persona, e niente più mi resterà da desiderare. Mi lusingo assai della grazia, ed ho l’onore di essere col col più profondo ossequio

Di V. E.


Parigi, li 14 Febbraio 1763.



Umiliss. Devotiss. Obblig. Servitore

Carlo Goldoni.