Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu/272

262


Libere traduzioni e riduzioni hanno Spagna, Svezia e Germania:

El feliz encuentro comedia nueva en un acto, puesta en verso y aumentada por L. A. J. M. [Madrid 1790?] (al Museo Britannico, sub 1342, e 9, 20).

Lilla Kiisin frân Kuusamo. Lustspel i en akt. Helsingfors, 1861 (libera traduzione di K. T. Sederholm).

Das Posthaus in Treuenbrietzen. Ein Luslspiel in einem Aufzug von A. Kolzebue, 1808. Almanach dramatischer Spiele.

Fra traduzioni e riduzioni quest’ultima del Kotzebue fu la più fortunata. Egli modificò non poco. Non una semplice promessa, ma un vero matrimonio, concluso durante la loro infanzia dai genitori, lega i due giovani. Non si vedono da sei anni quando accade il fortuito incontro a Treuenbrietzen e, cosa poco credibile, non si riconoscono. Il giovine sostituisce a sè un amico, e la ragazza, appena s’accorge dell’inganno, finge d’innamorarsene. Ma la gelosia del consorte autentico pone fine allo scherzo. L’episodio del secondo pretendente [il bar. Talismani], che in verità ritarda e appesantisce l’azione, manca nel rifacimento tedesco. Dei mutamenti il Rabany da gran lode al Kotzebue (Kotzebue, sa vie et son temps, Paris, 1893, pp. 415, 482; Carlo Goldoni, Paris, 1896, pp. 166, 373) e non gli si può negare d’aver conferito maggior brio e agilità alla commedia. Ma quanta inverisimiglianza nella sua premessa, e come artificioso l’intreccio (cfr. Minor, in Göttingische gelehrte Anzeigen, 1894, fasc. I. p. 59)!

Rari i riferimenti della critica a questo lavoro. Paladino fervente se ne mostra Giuseppe Costetti in questo suo giudizio: «L’intreccio semplicissimo si disegna, si raggruppa, e si snoda con quell’arte fine che tutto fa, nulla si scopre... È impossibile rendere, in pochi cenni, la festosa naturalezza del dialogo che pur ragiona e talora filosofeggia a garbo, e con serrato raziocinio; ed è scolpita la bellezza dei caratteri, foggiata a quella verità che è umana insieme ed eterna; e ingegnosissimi ma spontanei gli avvenimenti ond’è condotta al buon termine la commedia» (Pel sec. centen. della nascita di C. G.Il Teatro A. Manzoni, Milano, 1907, p. 47). I raziocini troppo serrati escludono intanto la passione. Al matrimonio, che per essere frutto di tanto ben fondati ragionamenti potrà magari riuscire avventurato, manca proprio una cosa essenziale: l’amore. A noi spettatori sarebbe stato caro vederlo sorgere e crescere quest’amore ne’ due cuori, specie in quello della fanciulla che ragiona al solito più che non senta. Per questo esagerata ci par la lode del Costetti e men che mai opportuna la parola capolavoro prodigata da più critici, senza attento esame della commedia, nella recente sua ripresa. Manca ad essa, osserva ancora Attilio Momigliano, «una salda concezione preparatoria» e i ragionamenti del marchese oltre che freddi gli sembrano vani «perchè non è detto che le nostre azioni dipendano spesso dalle nostre riflessioni» (I limiti dell’arte goldoniana, Miscellanea Renier, pp. 86, 87). «Nella fattura — osserva H. C. Chatfield - Taylor — l’Osteria della posta ricorda l’artificiosa commedia francese di quei giorni, benchè la sua prolissa filosofia somigli così poco al marivaudage, quanto poco il chiaro suono d’un clarinetto ricorda le note delicate d’un flauto» (Goldoni, a biography. New York, 1913, p. 269). Anche il Rabany menziona il Marivaux «dont le Jeu de l’amour et du hasard a quel-