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zotti dicono: andare, stare, vegnire, volere ecc. Pare perciò che pronunzino i verbi come i Toscani, terminandoli colla vocale senza troncarli; ma non è vero, poiché allungano talmente la finale, che diviene una caricatura. Io ho appreso un poco quel linguaggio e quella pronunzia nel tempo ch’io era colà impiegato nell’uffizio di Coadiutore del Cancelliere Criminale, come accennai nella prefazione del Tomo Ottavo1 di questa edizione, ed ho fatto una fatica grandissima ad instruire i miei Comici, affine di ridurli ad imitare la cantilena e l'appoggiatura delle finali, terminando i verbi, per così dire, con tre o quattro e, come se dicessero andareeee, sentireeee, stareeee ecc. Quando2il verbo è sdrucciolo, come ridere, perdere, frìgere ecc.,3: rider, perder, friger ecc. ed i Chiozzotti, che non potrebbero pronunziare, come negli altri verbi, ridereeee, perdereeee, frigereeee, perchè ciò sarebbe troppo duro anche alle loro orecchie, troncano la parola ancora di più, e dicono: ride, perde, frize ecc. Ma io non intendo qui voler dare una grammatica chiozzotta: accenno qualche cosa della differenza che passa fra questa pronunzia e la veneziana, perchè ciò ha formato nella rappresentazione una parte di quel giocoso, che ha fatto piacer moltissimo la Commedia. Il personaggio principalmente di Padron Vicenzo4 è stato de’ più gustati. È un uomo grossolano, parla presto, e non dice la metà delle parole, di maniera che gli stessi suoi compatrioti lo capiscono con difficoltà. Come mai sarà egli compreso dai Leggitori? E come potrà mettersi in chiaro colle note in pié di pagina quel che dice e quel che intende di dire? La cosa è un poco difficile. I Veneziani capiranno un poco più; gli esteri, o indovineranno, o avranno pazienza. Io non ho voluto cambiar niente né in questo, né in altri Personaggi; poiché credo e sostengo, che sia un merito della Commedia l’esatta imitazione della natura. Diranno forse taluni, che gli Autori Comici devono bensì imitar la natura; ma la bella natura, e non la bassa e la difettosa, lo dico all’incontro, che tutto è suscettibile di commedia, fuorché i

  1. Si corregga: Tomo Quinto.
  2. Nel testo è stampato quando, con lettera minuscola.
  3. Nel testo si va a capo con le parole / Veneziani troncano ecc.
  4. Così nel testo, ma il Goldoni doveva dire Padron Fortunato.