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L'AUTORE
A CHI LEGGE1.
L termine Baruffa è lo stesso in linguaggio Chiozzotto Veneziano, e Toscano. Significa confusione, una mischia, un azzuffamento d’uomini, o di donne, che gridano, o si battono insieme. Queste baruffe sono comuni fra il popolo minuto, e abbondano a Chiozza più che altrove; poiché di sessanta mila abitanti di quel Paese2 ve ne sono almeno cinquanta mila di estrazione povera e bassa, tutti per lo più Pescatori o gente di marina.
Chiozza è una bella e ricca Città venticinque miglia distante da Venezia, piantata anch’essa nelle Lagune e isolata, ma resa Penisola per via di un lunghissimo ponte di legno, che comunica colla Terraferma. Ha un Governatore con titolo di Podestà, ch’è sempre di una delle prime Case Patrizie della Repubblica di Venezia, a cui appartiene. Ha un Vescovo, colà trasportato dall’antica sede di Malamocco. Ha un Porto vastissimo, e comodo, e bene fortificato. Evvi il ceto nobile, il civile ed il mercantile. Vi sono delle persone di merito e di distinzione. Il Cavaliere della città ha il titolo di Cancelier Grande, ed ha il privilegio di portare la veste colle maniche lunghe e larghe, come i Procuratori di San Marco. Ella in somma è una Città rispettabile; e non intendo parlare in questa Commedia che della gente volgare, che forma, come diceva, i cinque sesti di quella vasta popolazione.
Il fondo del linguaggio di quella Città è veneziano; ma la gente bassa principalmente ha de’ termini particolari, ed una maniera di pronunziare assai differente. I Veneziani pronunziando i verbi dicono, per esempio, andar, star, vegnir (per venire), voler ecc. ed i Chioz-
- ↑ Questa prefazione usci in testa alla commedia nel t. XV dell" ed. Pasquali di Venezia, l’anno 1774. Non esiste lettera di dedica.
- ↑ Nella sc. 2, atto II, della commedia e nelle Memorie (v. vol. I della presente ed., p. 15) l'autore dice 40 mila. Certo confonde la città con l'intero distretto. Chioggia contava ai tempi del Goldoni circa 20 mila abitanti.