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I RUSTEGHI | 79 |
Margarita. Vegnì qua, frasconazza. (piglia per un braccio Lucietta)
Maurizio. Andemo. (lo tira)
Margarita. Vegnì via con mi. (lo tira)
Maurizio. A casa la giustaremo. (a Filippetto)
Margarita. Per causa vostra. (a Lucietla)
Filippetto. (Andando via. saluta Lucietta.)
Lucietta. (Andando via, si dà de’ pugni.)
Filippetto. Poveretta!
Lucietta. Son desperada.
Maurizio. Va via de qua. (lo caccia via, e partono)
Margarita. Sia maledetto co son vegnua in sta casa, (parte spingendo Lucietta.)
Marina. Oh che sussuro, o che diavolezzo. Povera putta, povero mio nevodo! (parte)
Riccardo. In che impiccio mi avete messo, signora?
Felice. Xelo cavalier?
Riccardo. Perchè mi fate questa dimanda?
Felice. Xelo cavalier?
Riccardo. Tale esser mi vanto.
Felice. Donca, che el vegna con mi.
Riccardo. A qual fine?
Felice. Son una donna onorata. Ho fallà, e ghe vôi remediar.
Riccardo. Ma come?
Felice. Come, come! se ghe digo el come, xe fenia la commedia. Andemo. (partono)
Fine dell’Atto Secondo.