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264 | ATTO TERZO |
ma buona, e pagarla bene, perchè un servitore vaglia per due. Facendo in questa maniera, s’ella dà a me il maneggio delle rendite e della casa, m’impegno in poco tempo di ridurre gli stabili a perfezione, di aumentar le rendite del patrimonio, e far buona figura, e star bene, e farci stimare, e fargli ritrovare in casa qualche migliaio di scudi di sopra più.
Properzio. Qualche migliaio di scudi?
Giulia. Sì, certo, e star bene.
Properzio. Si può provare.
Giulia. Proviamo. (So quanto mi posso compromettere della mia attività).
Properzio. Signora donna Giulia, ella è una donna di garbo.
Giulia. Basta che si fidi della mia pontualità.
Properzio. Oh!
Giulia. E del mio contegno.
Properzio. Uh!
Giulia. Ci vorrebbero due righe di scritturetta.
Properzio. Sì, facciamola.
Giulia. Mi farebbe il piacere di farmi avere il mio segretario?
Properzio. Volentieri.
Giulia. Siamo pacificati?
Properzio. Oh! (Se mi fa risparmiare, l’amerò con tutto il mio cuore).
Giulia. Mi dia la mano.
Properzio. Ah! (sospirando)
Giulia. Che cosa ha?
Properzio. Ella mi ha promesso delle cose belle. Ne mancherebbe una a finire di consolarmi.
Giulia. E qual è?
Properzio. Un poco di bene.
Giulia. Se se lo meriterà.
Properzio. Me lo meriterò. (ridendo parte)
Giulia. Anche questa è fatta. Ho lavorato per me. Andiamo ora ad operare per gli altri. (parte)