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ponno essere collocati i favori del suo Monarca, e in ogni parte ov’Ella si trova, dovute le sono le ammirazioni e gli ossequj. Quale stima e venerazione non riscosse Ella in Baviera, dove ha sostenuto sì egregiamente il carattere di Ministro Plenipotenziario presso quell’Elettore? Quai memorie di sè onorevoli, eterne, non lasciò ella alla Regia Corte di Portogallo, dove risiedè Ambasciatore di Sua Maestà Cristianissima? E qual uso colà non fece della virile sua intrepidezza nell’orribile scuotimento di quel terreno, che rovesciò di quella Capitale la maggior parte, e serba tuttavia i dolorosi vestigi delle sue fatali ruine?1 qual gloria finalmente non si va ella tuttodì procacciando in quest’Adriaca Metropoli colla comendevole sua condotta, e co’ saggi suoi rispettabili uffizi? Tutto ciò dipende da due cagioni, cioè dal cuor ben fatto, e dai migliori studj, a’ quai si è sempre applicata. Effetti sono del bellissimo di Lei cuore quel tratto amabile con cui è solita di conversare: quella sincerità, con cui condisce ed anima i ragionamenti e i consigli: quella generosità e cortesia, con cui favorisce ed accoglie gli amici e i servidori suoi rispettosi: l’inimicizia giurata alla vanità, alla superbia: la Pietà: la Religione: il costume: l’uso finalmente delle Virtù morali, da Lei conosciute e coltivate, e coll’esempio e colle parole insegnate. Effetti sono delle serie sue applicazioni: L’intelligenza intorno alle scienze e alle belle arti: L’istruzione vastissima nelle Storie antiche e moderne: Il possedimento delle lingue: La cognizion degli Autori: L’esercizio delle lettere umane: L’amor dei libri: Il trattenimento degli uomini: Il criterio: La critica: L’erudizione. Ecco ciò che ha saputo rendere V. E. amabile agli occhi del maggior Re della Terra; ecco la ragione per cui il Sovrano felicissimo delle Gallie l’ha voluta quasi sempre in compagnia ne’ suoi viaggi; ecco il perchè da tutti i Principi, da tutti i Popoli ella è apprezzata; ecco finalmente l’origine dell’ottima educazione de’ suoi Figliuoli, che sono lo specchio della esemplarità, del buon costume, e della più esatta morigeratezza. Iddio

  1. Alludesi al terremoto che distrusse Lisbona il primo giorno di novembre del 1755.