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162 | ATTO SECONDO |
Costanza. Ditemele dunque.
Filiberto. Ve le dirà monsieur de la Cotterie.
Costanza. Dove?
Filiberto. Da vostra zia.
Costanza. Il tenente non ci è mai stato?
Filiberto. Ci è andato in questo momento.
Costanza. A far che?
Filiberto. Tornateci, che lo saprete.
Costanza. Avete parlato a mio padre?
Filiberto. Sì, domandatelo al vostro sposo.
Costanza. Al mio sposo?
Filiberto. Al vostro sposo.
Costanza. A monsieur de la Cotterie?
Filiberto. A monsieur de la Cotterie.
Costanza. Posso crederlo?
Filiberto. Andate subito da vostra zia.
Costanza. Ditemi qualche cosa per carità.
Filiberto. Il tempo è prezioso. Se perderete il tempo, perderete lo sposo.
Costanza. Oimè! corro subito. Vorrei avere le ali alle piante. (parte)
SCENA XI.
Monsieur Filiberto, poi Madamigella Giannina.
Filiberto. Valeranno più due parole del tenente, che diecimila delle mie ragiori.
Giannina. Signore, è egli vero quel che mi ha detto monsieur de la Cotterie?
Filiberto. E che cosa vi ha detto?
Giannina. L’avete voi consigliato a sposar la figlia senza del padre?
Filiberto. Vi ha fatto egli la confidenza?
Giannina. Sì, signore.
Filiberto. (Quest’imprudenza mi spiace).