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146 ATTO SECONDO


vezzoso mio militare.... Ma è seco madamigella Giannina. Costei non ha mai permesso che siamo soli un momento. Sospetto ch’ella possa essere mia rivale.

SCENA II.

Madamigella Giannina, Monsieur de la Cotterie,
e detta che si alza.

Giannina. Accomodatevi, madamigella. Scusatemi se ho dovuto alcun poco lasciarvi sola. So che siete assai buona per compatirmi, e poi ho qui meco persona che saprà conciliarmi il vostro compatimento. (accennando monsieur de la Cotterie)

Costanza. In casa vostra non avete a prendervi soggezione di una vera amica. Mi è cara la vostra compagnia, senza vostro incomodo.

Giannina. Sentite, signor tenente? Vi pare che le nostre Olandesi abbiano dello spirito?

Cotterie. Non è da ora che io ne son persuaso.

Costanza. Monsieur de la Cotterie è in una casa che fa onore alla nostra nazione, e s’egli ama le donne di spirito, di qui non può distaccarsi.

Giannina. Troppo gentile, madamigella. (inchinandosi)

Costanza. Vi rendo quella giustizia che meritate.

Giannina. Non disputiamo del nostro merito. Lasciamone la cognizione al signor tenente.

Cotterie. Se aveste bisogno di una sentenza, vi consiglierei di scegliere un giudice di miglior valore.

Giannina. Per verità, non può esser buon giudice chi è prevenuto.

Costanza. Ed oltre alla prevenzione, ha l’obbligo di riconoscenza verso la sua padrona di casa.

Giannina. Oh! in Francia le prime attenzioni si usano alle forestiere. Non è egli vero? (a Cotterie)

Cotterie. L’Olanda non è meno accostumata del mio paese.

Costanza. Che vale a dire, si distingue più chi più merita.