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UN CURIOSO ACCIDENTE 125

Guascogna. Non saprei. Ogni consiglio è pericoloso.

Cotterie. Non abbandonarmi.

Guascogna. Non parto.

Cotterie. Partirò io.

Guascogna. Tutto quel che vi piace.

Cotterie. Non posso.

Guascogna. Vi compatisco.

Cotterie. Perchè s’arresta? perchè non viene?

Guascogna. Avrà timor d’inquietarvi.

Cotterie. No, avrà soggezione di te.

Guascogna. Io gliela levo immediatamente. (in atto di partire)

Cotterie. Fermati.

Guascogna. Sto qui.

Cotterie. Hai tabacco?

Guascogna. Non ne ho, signore.

Cotterie. Stolido! nemmen tabacco?

Guascogna. Corro a prender la tabacchiera. (parte correndo)

SCENA III.

Monsieur de la Cotterie, poi madamigella Giannina.

Cotterie. Sentimi. Dove vai? Povero me! Guascogna.

Giannina. Avete voi bisogno di nulla?

Cotterie. Compatitemi. Ho bisogno del mio servitore.

Giannina. Se manca il vostro, ve ne saranno degli altri. Volete voi qualcheduno?

Cotterie. No, vi ringrazio. È necessario il mio per terminare il baule.

Giannina. E v’inquietate a tal segno per la fretta di terminare quest’opera così importante? Temete che vi manchi il tempo? Vi aspetta forse il corriere? Se l’aria di questo cielo non è più confacevole alla vostra salute, o per meglio dire, se il soggiorno di questa casa vi annoia, mi esibisco io stessa a servirvi per sollecitare la vostra partenza.