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124 ATTO PRIMO

Guascogna. (Il padrone mi sarà poi obbligato). (come sopra)

Cotterie. Che fai?

Guascogna. Vuoto il baule.

Cotterie. Chi ti ha detto di farlo?

Guascogna. Io l’ho detto, e voi non me lo avete negato.

Cotterie. Stolido! rimetti gli abiti. Voglio partire.

Guascogna. E che occorreva mi lasciaste fare finora?

Cotterie. Non provocare la mia impazienza.

Guascogna. Lo rifarò questa sera.

Cotterie. Sbrigati in sul momento, e fa che prima del mezzo giorno sieno qui i cavalli di posta.

Guascogna. E le lacrime di madamigella?

Cotterie. Indegno! hai tu cuore di tormentarmi?

Guascogna. Povero il mio padrone!

Cotterie. Sì, compassionami, che ben lo merito. (placidamente)

Guascogna. Sospendiamo? (placidamente)

Cotterie. No. (mestamente)

Guascogna. Metto dentro dunque. (come sopra)

Cotterie. Sì. (come sopra)

Guascogna. (Fa pietà veramente). (riponendo nel baule)

Cotterie. (Oh potess’io partire senza più rivederla!)

Guascogna. (Gli è ch’io temo, che qui non fìniscan le scene). (come sopra)

Cotterie. (Mel vieta la convenienza, e dubito che me lo vieti l’amore).

Guascogna. (Oimè, povero padrone! Oimè, cosa vedo!) (guardando fra le scene)

Cotterie. Che fai, che non seguiti?

Guascogna. Eh seguito, sì, signore. (confuso)

Cotterie. Sei confuso?

Guascogna. Un poco.

Cotterie. Che guardi?

Guascogna. Niente.

Cotterie. Oh cieli! madamigella Giannina! che incontro è questo? che mi consigli di fare?