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e l’ottimo, sincero amico Monsieur Jovan, direttore della famosa Accademia di S. Sulpicio1. Acquietatevi dunque al parer concorde di chi vi ama, e di chi vi apprezza, e fate forza a voi stesso per credere che niente ho fatto per voi, che non vi convenga. Se mai la modestia vostra fosse tuttavia inflessibile, e vi facesse essere di mal umore, troverò ben io la maniera di scuotervi e rasserenarvi. Un’aria tenera, modulata dalla voce angelica dell’unica Sorella nostra Domenicale, un’aria dell’incomparabile Madamigella Arnoud2 avrà la forza di penetrarvi al cuore e d’intenerirvi a favore di un vero amico, che vi rispetta e vi adora. Se ciò ancor non bastasse, ho un altro mezzo a tentare, per me onorifico e per voi interessante. Madama Favart, degnissima vostra Sposa3, piena di merito, e di sapere, e di gentilezza, ha della bontà grande per me, e son certo mi sarà mediatrice presso di voi. Voi che l’amate tanto, le saprete Voi negare una grazia? Or su dunque, o in un modo, o nell’altro, mi lusingo che Voi mi perdonerete, e che cortesemente accetterete il dono del
Vostro Devotiss. Obbligatiss. Servitore, |
- ↑ M. Jouen è ricordato anche nelle Memorie, l. c.
- ↑ La giovinetta Sofia Arnould (1744-1803), è ricordata nelle Memorie (v. ed. cit. II, 169 e 425). Sulla celebre attrice vedasi il bel volume di Edmondo e Giulio Goncourt.
- ↑ Chi non conosce il doloroso episodio d’amore del maresciallo Maurizio di Sassonia e di Giustina Duronceray Favart (1727-1772)? V. Favart et Voisenon, in Épicuriens et lettrés (Paris 1879) di G. Desnoiresterres.