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rende caro e stimabile a tutto il mondo. Non fate che la vostra umiltà mi rimproveri, s’io dico il vero, poichè l’umiltà, per essere una virtù, non può andar disgiunta dalla giustizia. Monsieur l’Abbé della Porta1, che fra le altre opere della elegante ed erudita sua penna, ha dato al Pubblico ultimamente una Scuola di Letteratura, dica egli s’io penso bene, e s’io ho ragion più di voi. Se vi lamentaste di me, perch’io vi lodo, e vi qualifico per quell’ uomo grande che siete, dovreste lamentarvi di tutto il Pubblico che vi esalta. Lamentarvi dovreste del dotto ed integerrimo Monsieur la Place2, che parlando anch’egli nel Mercurio delle vostre opere, raccolte in otto Volumi, dice di esse e di Voi molto più ch’io non dico, perchè meglio di me sa dire e lodare, e perchè, esercitando con vera imparzialità il suo difficile ministero, non porta rispetto alla vostra esimia modestia.

Due sono le Commedie moderne, che mi hanno fatto il maggior piacere a Parigi; l’una è il vostro Inglese a Bordò3; l’altra I Costumi del Secolo, del nostro celebre Monsieur Soren4, dell’Accademia Francese: due capi d’opera insigni, che caratterizzano il genio ed il talento di due stimabili autori. E se Monsieur Soren, oltre il genere della Commedia, riesce egualmente nel sublime della Tragedia, voi avete altresì un altro genere a parte, che è quello dell’opera Comica, e che ha dato a questo nuovo dominante divertimento la maggiore riputazione. Vi ho nominato finora sei dei nostri amici e confratelli, coi quali viviamo tutte le Domeniche insieme, e siamo detti perciò Fratelli Domenicali5. So che sono del parere medesimo, rispetto a Voi, gli altri due confratelli: il carissimo Monsieur Luis6, Professor Reale di Chirurgia e letterato insigne,

  1. L’ab. Giuseppe di La Porte (1713-1779), scrittore infaticabile di critiche letterarie, di cronache teatrali, di almanacchi ecc., stampò nel 1763 i due volumi dell’Ècole de littérature tirée de nos meilleurs écrivains.
  2. Pietro Ant. di La Place (1707-1793), famoso traduttore di drammi e di romanzi dall’inglese (Le Théatre anglais, 1745-48, in 8 vol.i).
  3. L’Àngloìs à Bordeaux fu rappresentato nel marzo del 1763.
  4. Bernardo Giuseppe Saurin (1706-1781), scrittore di teatro, fece rappresentare nel 1760 les Moeurs du temps.
  5. Intorno a questa piccola ma lieta società si vedano le Memorie del Goldoni (parte terza, cap. 5) con le note di Guido Mazzoni, ed. Barbèra di Firenze, 1907, vol. II. Cfr. Edgardo Maddalena, Goldoni e Favart, in Ateneo Veneto, XXII (1899).
  6. Antonio Louis (1723-1792) è ricordato dal Goldoni anche nelle Memorie, l. c., e nelle lettere al marchese Albergati Capacelli.