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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA | 77 |
Guglielmo. Io non vi capisco.
Filippo. Fate che diano loro la biada, e fatemi il piacere di star lì presente, perchè la mangino, e che gli stallieri non gliela levino.
Guglielmo. La pagate voi la biada?
Filippo. La pago io. Andate.
Guglielmo. Non occorr’altro. Sarete servito. (parte)
SCENA XII.
Fulgenzio e Filippo.
Filippo. (Finalmente se n’è andato).
Fulgenzio. Bravo, signor Filippo.
Filippo. Bravo, bravo.... quando si dà una parola....
Fulgenzio. Sì, mi avete dato parola, e me l’avete ben mantenuta.
Filippo. E non aveva io data prima la parola a lui?
Fulgenzio. E se non volevate mancare a lui, perchè promettere a me?
Filippo. Perchè aveva intenzione di fare quello che mi avete detto di fare.
Fulgenzio. E perchè non l’avete fatto?
Filippo. Perchè d’un male minore si poteva fare un male peggiore; perchè avrebbero detto.... perchè avrebbero giudicato.... oh cospetto di bacco! Se aveste sentito le ragioni che ha detto mia figlia, vi sareste ancora voi persuaso.
Fulgenzio. Ho capito. Non si tratta così coi galantuomini pari miei. Non sono un burattino da farmi far di queste figure. Mi giustificherò col signor Leonardo. Mi pento d’esserci entrato. Me ne lavo le mani, e non c’entrerò più. (in atto di partire.)
Filippo. No, sentite.
Fulgenzio. Non vo’ sentir altro.
Filippo. Sentite una parola.
Fulgenzio. E che cosa mi potete voi dire?