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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA 75


Fulgenzio. Eh! per questa parte, non avete occasion di rimproverarlo.

Filippo. Volete dire, perchè faccio lo stesso anch’io. Ma vi è qualche differenza da lui a me.

Fulgenzio. Basta, non so che dire. Voi lo conoscete. Voi sapete il suo stato. Dategliela, se vi pare; se non vi pare, lasciate.

Filippo. Io gliela do volentieri. Basta ch’ella ne sia contenta.

Fulgenzio. Eh! mi persuado che non dirà di no.

Filippo. Sapete voi qualche cosa?

Fulgenzio. Sì, so più di voi, e so quello che dovreste sapere meglio voi. Un padre dee tener gli occhi aperti sulla sua famiglia, e voi che avete una figliuola sola, potreste farlo meglio di tanti altri. Non si lasciano praticar le figlie. Capite? Non si lasciano praticare. Non ve lo diceva io? È donna. Oh, oh! mi dicevate: è prudente. Ed io vi diceva: è donna. Con tutta la sua saviezza, con tutta la sua prudenza, sono passati degli amoretti fra lei e il signor Leonardo.

Filippo. Oh! sono passati degli amoretti?

Fulgenzio. Sì, e ringraziate il cielo che avete a fare con un galantuomo; e dategliela, che farete bene.

Filippo. Sicuramente. Gliela darò, ed ei l’ha da prendere, ed ella l’ha da volere. Fraschetta! Amoretti eh!

Fulgenzio. Cosa credete? Che le ragazze siano di stucco? Quando si lasciano praticare....

Filippo. Ha detto di venir qui il signor Leonardo?

Fulgenzio. No, anderò io da lui; e lo condurrò da voi, e che concludiamo.

Filippo. Sempre più mi confesso obbligato al vostro amore, alla vostra amicizia.

Fulgenzio. Vedete se ho fatto bene io a persuadervi a staccare dal fianco di vostra figlia il signor Guglielmo?

Filippo. (Oh diavolo! E l’amico è in casa).

Fulgenzio. Leonardo non l’intendeva, ed aveva ragione, e se il signor Guglielmo andava in campagna con voi, non la prendeva più certamente.