Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA | 59 |
Giacinta. Oh! moda, moda. Vuol esser moda.
Vittoria. Oh! circa la moda, il mio non si può dir che non sia alla moda.
Giacinta. Sì, sì, sarà alla moda. (sogghignando)
Vittoria. Non lo credete?
Giacinta. Sì, lo credo (vuol restare quando vede il mio mariage).
Vittoria. In materia di mode poi, credo di essere stata sempre io delle prime.
Giacinta. E che cos’è il vostro abito?
Vittoria. È un mariage.
Giacinta. Mariage! (maravigliandosi)
Vittoria. Sì, certo. Vi par che non sia alla moda?
Giacinta. Come avete voi saputo, che sia venuta di Francia la moda del mariage?
Vittoria. Probabilmente, come l’avrete saputo anche voi.
Giacinta. Chi ve l’ha fatto?
Vittoria. Il sarto francese monsieur de la Rèjouissance.
Giacinta. Ora ho capito. Briccone! Me la pagherà, lo l’ho mandato a chiamare. Io gli ho dato la moda del mariage. Io che aveva in casa l’abito di madama Granon.
Vittoria. Oh! madama Granon è stata da me a farmi visita il secondo giorno che è arrivata a Livorno.
Giacinta. Sì, sì, scusatelo. Me l’ha da pagare senz’altro.
Vittoria. Vi spiace ch’io abbia il mariage?
Giacinta. Oibò, ci ho gusto.
Vittoria. Volevate averlo voi sola?
Giacinta. Perchè? Credete voi ch’io sia una fanciulla invidiosa? Credo che lo sappiate, che io non invidio nessuno. Bado a me, mi faccio quel che mi pare, e lascio che gli altri facciano quel che vogliono. Ogni anno un abito nuovo certo. E voglio esser servita subito, e servita bene, perchè pago, pago puntualmente, e il sarto non lo faccio tornare più d’una volta.
Vittoria. Io credo che tutte paghino.
Giacinta. No, tutte non pagano. Tutte non hanno il modo o la delicatezza che abbiamo noi. Vi sono di quelle che fanno