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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA 47


Brigida. E così, signor padrone, come avete pensato di fare?

Filippo. Ho pensato che posso avere i cavalli senza di lui, e li ho mandati a ordinare per oggi.

Brigida. Se è lecito, quanti cavalli avete ordinato?

Filippo. Quattro, secondo il solito, per il mio carrozzino.

Brigida. E per me, poverina?

Filippo. Bisognerà che tu ti accomodi a andar per mare.

Brigida. Oh! per mare non ci vado assolutamente

Filippo. E come vorresti tu ch’io facessi? Ch’io levassi per te una sedia? Fino che ci fosse stato il cameriere del signor Leonardo per una metà avrei supplito alla spesa, ma per l’intiero sarebbe troppo, e mi maraviglio che tu abbia tanta indiscretezza per domandarlo.

Brigida. Io non lo domando, io mi accomodo a tutto. Ma fatemi grazia: il signor Ferdinando non viene anch’egli con voi?

Filippo. Sì, e vero: doveva andar col signor Leonardo, ed è venuto poco fa a dirmi che verrà con me.

Brigida. Bisognerà che pensiate voi a condurlo.

Filippo. E perchè ci ho da pensar io?

Brigida. Perchè egli intende di venire per farvi grazia. Perchè egli è solito andar in campagna, non per divertimento, ma per mestiere. Se conduceste con voi l’architetto, il pittore, l’agrimensore per impiegarli in servizio vostro, non dovreste loro pagare il viaggio? Lo stesso dovete fare col signor Ferdinando che vien con voi per fare onore alla vostra tavola, e per divertire la compagnia. E se conducete lui, non sarebbe gran cosa che conduceste anche me, e se non vado in calesso col cameriere del signor Leonardo, posso andare in calesso col signor cavaliere del dente1.

Filippo. Brava, io non ti credeva sì spiritosa. Hai fatto un bel panegirico a signor Ferdinando. Basta, se sarò costretto a pagar il viaggio a signor cavalier del dente, sarà servita la signora contessa della buona lingua.

Brigida. Sarà per sua grazia, non per mio merito,

  1. Così si chiamano gli scrocchi per derisione. [nota originale]