Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
34 | ATTO PRIMO |
Brigida. Oh! appunto è il signor Leonardo.
Giacinta. Che vuol dir che non viene innanzi?
Brigida. E che sì, che ha saputo del signor Guglielmo?
Giacinta. O prima, o dopo, l’ha da sapere.
Brigida. Non viene. C’è del male. Volete che io vada a vedere?
Giacinta. Sì, va a vedere, fallo venire innanzi.
Brigida. (Capperi, non mi preme per lui, mi preme per il cameriere). (parte)
SCENA XII.
Giacinta e Leonardo.
Giacinta. Sì, lo amo, lo stimo. Io desidero, ma non posso soffrire la gelosia.
Leonardo. Servitor suo, signora Giacinta. (sostenuto)
Giacinta. Padrone, signor Leonardo. (sostenuta)
Leonardo. Scusi se son venuto ad incomodarla.
Giacinta. Fa grazia, signor ceremoniere, fa grazia. (con ironia)
Leonardo. Sono venuto ad augurarle buon viaggio.
Giacinta. Per dove?
Leonardo. Per la campagna.
Giacinta. E ella non favorisce?
Leonardo. Non signora.
Giacinta. Perchè, se è lecito?
Leonardo. Perchè non le vorrei essere di disturbo.
Giacinta. Ella non incomoda mai; favorisce sempre. È così grazioso, che favorisce sempre. (con ironia)
Leonardo. Non sono io il grazioso. Il grazioso lo averà seco lei nella sua carrozza.
Giacinta. Io non dispongo, signore. Mio padre è il padrone, ed è padrone di far venire chi vuole.
Leonardo. Ma la figliuola si accomoda volentieri.
Giacinta. Se volentieri, o malvolentieri, voi non avete da far l’astrologo.
Leonardo. Alle corte, signora Giacinta. Quella compagnia non mi piace.