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32 | ATTO PRIMO |
Filippo. Il signor Leonardo, mi figuro, andrà in calesso con sua sorella.
Giacinta. Probabilmente.
Brigida. Ed io, signore, con chi anderò?
Filippo. Tu andrai come sei solita andare: per mare, in una feluca, colla mia gente e con quella del signor Leonardo.
Brigida. Ma, signore, il mare mi fa sempre male, e l’anno passato ho corso pericolo d’annegarmi, e quest’anno non ci vorrei andare.
Filippo. Vuoi ch’io ti prenda un calesso apposta?
Brigida. Compatitemi, con chi va il cameriere del signor Leonardo?
Giacinta. Appunto: il suo cameriere lo suol condurre per terra. Povera Brigida, lasciate che ella vada con esso lui.
Filippo. Col cameriere?
Giacinta. Sì, cosa avete paura? Ci siamo noi; e poi sapete che Brigida è una buona fanciulla.
Brigida. In quanto a me, vi protesto, monto in sedia, mi metto a dormire, e non lo guardo in faccia nemmeno.
Giacinta. È giusto ch’io abbia meco la mia cameriera.
Brigida. Tutte le signore la conducono presso di loro.
Giacinta. Per viaggio mi possono abbisognar cento cose.
Brigida. Almeno son li pronta per assistere, per servir la padrona.
Giacinta. Caro signor padre.
Brigida. Caro signor padrone.
Filippo. Non so che dire; non so dir di no, non son capace di dir di no, e non dirò mai di no. (parte)
SCENA XI.
Giacinta e Brigida.
Giacinta. Sei contenta?
Brigida. Brava la mia padrona.
Giacinta. Oh! io poi ho questo di buono: faccio far alla gente tutto quello che io voglio.
Brigida. Ma, come andrà la faccenda col signor Leonardo?