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IL BUON COMPATRIOTTO 383


ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Camera in casa di Costemza.

Rosina e Leandro,

Leandro. Sì, amabile Contessina. Sono in libertà; sono tutto vostro.

Rosina. Come avete fatto a disimpegnarvi da quella che volevano che voi prendeste in isposa?

Leandro. Colla maggiore facilità del mondo. Ella mi ha accolto assai freddamente; io l’ho trattata con egual freddezza. Si vede ch’ella ha il cuore assai preoccupato; ed io le ho dato a conoscere di non aver inclinazione per lei. Ci siamo intesi senza parlare, e quantunque i nostri genitori ancor si lusinghino, quando siamo d’accordo di non volerci, niuno potrà farci legar per forza.

Rosina. Dunque potrò lusingarmi che siate mio.