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sentarla con quegli abiti, e con quegli usi, e con quelle nozioni e prevenzioni, che sono meglio adattate al luogo, dove si vorrebbe farla gustare. Le mie Commedie, per esempio, sono state bene accolte in Italia; eppure son certo che niuna di esse, anche delle più fortunate, potrebbe rappresentarsi, com’è, sul Teatro Francese; e tutte, credo, potrebbero aver quest’onore, se fossero accomodate secondo il gusto di quella nazione. Ne abbiamo un’esperienza sicura nelle Tragedie e nelle Commedie francesi in italiano tradotte. Qual è di queste, che senza notabili cangiamenti abbia incontrato sui teatri d’Italia? Parlo de’ teatri pubblici, poichè nelle case particolari tutto piace, e tutto si loda.
Veggendo io dunque, e conoscendo per esperienza, che non era possibile di far applaudire la Scozzese tradotta, e volendo ad ogni modo farne gustare il merito e la bellezza, mi sono determinato a cercar d’imitarla, e quantunque vestita all’italiana, conservarne il soggetto, i caratteri, la morale e l’intreccio. Finalmente, dicea fra me stesso, l’Autore, inglese o francese, mi perdonerà questo arbitrio e non sarà mal contento ch’io abbia cercato di contribuire, per quanto le forze mie lo permettono, alla gloria della sua opera. S’io avessi potuto immaginarmi in quel tempo, che Monsieur de Voltaire ne fosse l’autore, avrei, lo confesso, avrei avuto un poco più d’apprensione. Il suo nome, la sua fama, il rispetto grande che ho per le opere sue, mi avrebbero forse arrestato, ed avrei perduto il coraggio. Ma la cosa è fatta: la Commedia si è felicemente rappresentata; l’Autore ed io abbiamo avuto ciascheduno la nostra parte di merito e di applauso in più teatri d’Italia. E affine che il primo Autore, qualunque siasi, mi perdoni più volentieri un tale attentato, vo’ raccontare a lui ed al pubblico quel ch’è accaduto nell’anno stesso in Venezia, rapporto alla sua Scozzese. Tre Compagnie di Comici vi erano in quell’anno in Venezia: l’una occupava il Teatro detto di S. Gio. Crisostomo; l’altra quello di San Samuele; e la terza, per la quale io scriveva, occupava quel di S. Luca. Tutte e tre queste truppe rappresentarono a gara nell’anno stesso, anzi nello stesso mese, la Scozzese di Monsieur Hume, o di Monsieur di Voltaire. La prima le aveva cambiato il titolo, alterati i